Presentazione del libro «ItaliApartheid», incontro con l’autore Leonardo Palmisano

Presentazione del libro «ItaliApartheid», incontro con l’autore Leonardo Palmisano

12 Settembre ore 18:00 20:00

L’evento è un’opportunità unica per riflettere su un tema cruciale come il razzismo in Italia.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha espresso l’auspicio che, dopo aver letto «ItaliApartheid», lettrici e lettori non solo provino indignazione, ma sentano anche l’urgenza di agire.

È con questo spirito che il PD di Trieste ha deciso di organizzare questa presentazione, invitando l’autore a condividere con le ragioni che lo hanno spinto a raccogliere le toccanti testimonianze riportate nel libro.

«ItaliApartheid» offre anche uno sguardo diretto sulla drammatica realtà dei migranti privi di permesso di soggiorno, spesso intrappolati in Italia a causa delle rigide disposizioni della legge Bossi-Fini.

Presenta e modera:

  • Maria Luisa Paglia, segretaria PD Trieste

Interventi:

  • Leonardo Palmisano, scrittore, sociologo, docente universitario, autore di «ItaliApartheid»
  • Jean Jules Tchakounte Nzoumeni, insegnante e già ricercatore che interverrà sul tema: diversità, inclusione, pari opportunità
  • Amnesty International Italia, un referente del FVG
via Cesare Battisti 18
Trieste, Trieste 34125 Italia
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Mercato del lavoro: le sfide del domani

Mercato del lavoro: le sfide del domani

17 Giugno ore 17:45 20:00

Tavola rotonda promossa dal Forum Lavoro e Sviluppo Economico del PD in collaborazione con il Circolo della Stampa di Trieste.

Intervengono: Maria Luisa Paglia, Pier Luigi Sabatti, Roberto Zingirian, Alessandro Russo, Paola Stuparich, Michelangelo Agrusti. Francesco Russo.

Presente banchetto per la raccolta firme per la proposta di legge popolare  sul salario minimo.

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Migranti: Rojc, serve presidio polizia in comune San Dorligo (Trieste)

Migranti: Rojc, serve presidio polizia in comune San Dorligo (Trieste)

Un’attenzione e una vigilanza particolare siano attribuite al tratto di confine italo-sloveno che delimita il Comune di San Dorligo della Valle/Dolina, in questi mesi particolarmente esposto all’attraversamento di flussi migratori via terra.

Lo chiede la senatrice Tatjana Rojc (Pd) in un’interrogazione al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, facendo seguito alle segnalazioni giunte dal Comune di San Dorligo della Valle/Dolina, situato sul Carso triestino e interessato dal fenomeno dei flussi migratori provenienti dalla rotta balcanica.

In attesa di vedere sul territorio le pattuglie miste italo-slovene rinforzate nei ranghi e destinate a presidiare il confine, come previsto da accordi bilaterali”, la senatrice chiede al Ministro dell’Interno “se, acquisite tutte le informazioni utili dal Prefetto e dal Questore di Trieste, non ritenga necessario potenziare il presidio di Polizia sul territorio del Comune di San Dorligo/Dolina, dislocando un adeguato numero di personale delle Forze dell’ordine per intensificare i controlli.

I cittadini del Comune di San Dorligo/Dolina hanno sempre tenuto un atteggiamento estremamente civile e composto a fronte di questi eventi ma – aggiunge Rojc – anche per questo meritano considerazione, rassicurazione e tutela.

Migranti: Serracchiani “Soddisfazione per attenzione Viminale verso Fvg”

Migranti: Serracchiani “Soddisfazione per attenzione Viminale verso Fvg”

Esprimiamo soddisfazione per l’attenzione dimostrata concretamente dal Viminale verso il Friuli Venezia Giulia, che ha ascoltato le esigenze di un territorio esposto più di altri ai transiti via terra. Il raddoppio dei pattugliamenti è una decisione significativa che risponde alle richieste di implementazione fatte pervenire al ministro Lamorgese e al viceministro Mauri, e che auspichiamo siano il primo passo verso un rafforzamento del dispositivo di sicurezza in Friuli Venezia Giulia, trascurato dal precedente Governo

Lo afferma la deputata dem Debora Serracchiani, commentando l’annuncio che raddoppieranno i pattugliamenti misti tra Polizia italiana e slovena lungo la fascia confinaria delle province di Trieste e Gorizia.

Per la parlamentare:

bisogna riconoscere lungimiranza all’accordo sottoscritto nel 2007 assieme al Governo sloveno dal Governo Prodi con il ministro dell’Interno Amato, che permette oggi una collaborazione rafforzata tra i due Paesi.

 

 

Trieste: Grim, Polidori non fa sicurezza e crea allarme

Trieste: Grim, Polidori non fa sicurezza e crea allarme

Altro che ‘politiche invasionistiche’, Polidori e tutta la Lega a Trieste stanno facendo il doppio gioco: gridano l’allarme sicurezza e non danno risposte alla domanda di sicurezza dei cittadini. Loro, che sono al governo in città, in Regione e a Roma, con il decreto sicurezza hanno fatto di tutto per avere i migranti in mezzo alle strade, e hanno permesso che piazza Libertà diventasse un accampamento. In questo modo si è favorita l’esplosione di tensioni che poi hanno visto accadere un gravissimo fatto di sangue. E questo magari vorrebbero imputarlo al Pd. No! È una precisa scelta non governare migranti e territorio, per poi chiedere misure d’emergenza, i militari in mimetica a pattugliare Trieste. La città che vuole la Lega deve avere paura, a qualunque costo”.

Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, a seguito delle prese di posizione del vicesindaco di Trieste con delega alla Sicurezza Paolo Polidori, che aveva parlato delle “politiche invasioniste” della sinistra.

Manifestazione a difesa dei liberi confini  #NoMuri   #BrezZidov  #NoWall

Manifestazione a difesa dei liberi confini #NoMuri #BrezZidov #NoWall

Negli ultimi giorni la nostra Regione è stata al centro della discussione politica nazionale a causa della sciagurata proposta, avanzata con forza dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e rilanciata anche dal Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, di alzare un muro al confine fra l’Italia e la Slovenia, proposta motivata con la necessità di porre un freno ai fenomeni migratori in atto.

L’annuncio dell’arrivo di Salvini a Trieste venerdì 5 luglio ha agito da catalizzatore, determinando nella società civile la volontà di reagire.

Molto ci sarebbe da dire sulla propaganda che in questi mesi è stata fatta sull’immigrazione e sull’inefficacia degli approcci adottati (che vanno dall’andare in conflitto con regole di buonsenso e umanità e con obblighi internazionali al disertare completamente le sedi europee in cui poter adottare politiche di ampio respiro sul tema), ciò che ci preme sottolineare oggi è però una cosa che, se il Ministro dell’Interno non sa, perlomeno il Presidente della Regione dovrebbe sapere. Parlare di chiusura dei confini in una regione come il Friuli Venezia Giulia è un insulto al passato, al presente e al futuro di queste terre.

Il PD di Trieste ha da subito avviato contatti con le forze politiche, sindacali, sociali, al fine di realizzare le più ampie forme di mobilitazione. Proprio con l’intento di contribuire con i propri sforzi alla riuscita di una mobilitazione ampia il PD ha anche reputato di rimodulare l’iniziale proposta di organizzare alcuni presidi con orari fissi presso i principali valichi di confine fra Italia e Slovenia.

Il PD di Trieste ha deciso quindi di aderire alla mobilitazione promossa da CSI/MSS-Consiglio Sindacale Interregionale Nord Est Friuli Venezia Giulia/Slovenia/Medregijski sindikalni svet Severovzhod Furlanija Julijska krajina/Slovenija, di cui si allega la piattaforma.

Il PD di Trieste invita quindi a partecipare all’evento conclusivo della mobilitazione, che si terrà a Rabuiese alle ore 18.00.

Contestualmente il PD di Trieste ha ritenuto di organizzare, nell’ambito dei comuni sforzi volti a garantire la maggiore partecipazione possibile della cittadinanza, una serie di presidii lungo i valichi maggiori e minori nell’area di Trieste.

I presidii si svolgeranno nel corso del pomeriggio di venerdì 5 luglio a partire dalle ore 15:00 , come momento preparatorio all’evento finale di Rabuiese.

L’invito è di partecipare ai presidii, scattando una volta sul confine una foto con un cartello o un foglio di carta con l’hashtag        #NoMuri            #BrezZidov                #NoWalls    pubblicando quindi la foto sui social media.

L’obiettivo è di dimostrare che lungo tutto il nostro territorio alla proposta di erigere nuovi muri, concreti o ipotetici, si risponderà con un forte e deciso NO. Si allega l’elenco dei presidii con i recapiti delle persone di riferimento. Vi invitiamo a partecipare a uno dei presidii, contattando il referente per concordare luogo e orario d’incontro. Vi alleghiamo inoltre un fac-simile di foglio A4 con l’hashtag della manifestazione, invitandovi a stamparlo per la foto.

Trasmettiamo un messaggio chiaro al ministro Salvini e al presidente Fedriga:

#NoMuri            #BrezZidov                #NoWalls

 

—–

V teh dneh je naša dežela v središču vsedržavnega političnega diskurza zaradi drastične izjave notranjega ministra Mattea Salvinija, ki uživa podporo guvernerja Dežele FJK Massimiliana Fedrige, o postavitvi zidu na meji med Italijo in Slovenijo z namenom zaustavitve nezakonitih prehodov meja. Najava prihoda Salvinija v Trst v petek, 5.julija je sprožila v civilni družbi potrebo po reakciji.

Priča smo le politični propagandi in predvsem nesposobnosemu upravljanju migracij (tovrstno ravnanje ni razsodno in nasprotuje načelom človečnosti ter mednarodnim obvezam, v isti sapi pa se beleži odsotnost na evropskih omizji na temo migracijskih politik). Če ni notranji minister seznanjen o naši stvarnosti, bi se moral deželni guverner zavedati, da takšno ravnanje bi namreč pomenilo globoko nerazumevanje zgodovine, vrednot in posebnosti naših krajev.

Tržaška Demokratska stranka se je nemudoma povezala s političnimi, sindikalnimi in socialnimi akterji s ciljem, da se sproži širšo mobilizacijo.V ta namen je DS preoblikovala začetni predlog, da bi  ob določenih urnikih organizirala mirne proteste na glavnih mejnih prehodih med Italijo in Slovenijo. Demokratska stranka v Trstu se je odločila, da podpre mobilizacijo-Medregijskega sindikalnega sveta Severovzhoda Furlanije Julijske krajine/Slovenije/ (MSS). V priponki dostavljamo politični dokument. Demokratska stranka vabi na udeležbo zaključnega dogodka, ki se bo odvijal na mejnem prehodu Škofije, ob 18. uri.

V sklopu skupnih pobud in  z namenom spodbujanja najširše  možne udeležbe, tržaška Demokratska stranka organizira mirne proteste na glavnih in stranskih mejnih prehodih v tržaški pokrajini, ki se bodo odvijali v petek, 5.julija v  popoldanskih urah kot priprava na zaključni dogodek na Škofijah. Udeleženci so vabljeni, da se na mejnem prehodu fotografirajo s tablo ali listom s hashtag-om #NoMuri BrezZidov #NoWalls,in da fotko objavijo na družbenih omrežjih. Cilj pobude je jasno povedati, da smo se na našem ozemlju  rešili pregrad na meji in nočemo, da bi se postavljalo nove. Dostavljamo seznam lokacij s podatki referenčnih oseb. Vabljeni, da se nam pridružite in da se za morebitna vprašanja posvetujete z referenti. V priponki  list A4 s hashtag-om, ki ga natisnete za fotografirajo.

 

Posredujmo jasno in glasno sporočilo ministru Salviniju in guvernerju Fedrigi:

NoMuri BrezZidov NoWalls

 

 

  1. Ermada
  2. Provinciale Prepotto/Praprot-Gorjansko
  3. Lanaro
  4. Provinciale Monrupino/Repentabor-Dutovlje
  5. Fernetti/Fernetiči
  6. Strada Trebiciano/Trebče-Orlek
  7. Gropada
  8. Strada Basovizza/Bazovica-Lipica
  9. Pesek
  10. Bottazzo-Botač/Beka
  11. Caresana/Mačkovlje
  12. Rabuiese/Škofije
  13. Santa Barbara/Korošci
  14. Muggia Vecchia Chiampore/Kolomban
  15. Lazzaretto
  16. Prebeneg/Socerb
Migranti, Shaurli: Fedriga non giochi con la storia del FVG

Migranti, Shaurli: Fedriga non giochi con la storia del FVG

È da incoscienti anche solo lanciare l’idea di un muro tra Italia e Slovenia, e Salvini lo ha fatto parlando chiaramente di ‘barriere fisiche’. Fedriga non si faccia prendere dalla smania di fare sempre il pappagallo del suo ‘capitano’, misuri le parole come deve fare un presidente di Regione, e soprattutto dica altrettanto chiaramente che queste barriere non ci saranno mai. Basta propaganda: questa è una cosa seria, qui ci vivono persone vere che lavorano, si spostano, commerciano, e che spesso hanno sofferto e lottato per non  essere più intrappolati da nessun ostacolo”.
 
Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando l’intervista rilasciata dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga al Fatto Quotidiano, in cui conferma a proposito di “un muro o altro”, da erigere sul confine tra Italia e Slovenia in funzione antimigranti. 
 
Fedriga la smetta di alzare il livello della tensione – aggiunge Shaurli – rispetti la storia della Regione che temporaneamente lo ha eletto presidente e si renda conto delle conseguenze delle sue parole. L’Italia e’ già abbastanza isolata senza che lui vada in soccorso del suo capo: a far danni non ha bisogno d’aiuto”. Per l’esponente dem “invece di occuparsi di cose più grandi di lui, Fedriga inizi a fare il presidente, a seguire in prima persona i gravi problemi economici e occupazionali del Friuli Venezia Giulia, la sanità che annaspa. Dopo un anno sarebbe ora”.
Migranti: Shaurli, muro in Fvg è fallimento Salvini e Fedriga

Migranti: Shaurli, muro in Fvg è fallimento Salvini e Fedriga

Siamo di fronte a una pericolosa presa in giro. I flussi migratori non si affrontano rimettendo garitte e filo spinato al confine: serve autorevolezza internazionale per parlare con l’Europa e con i governi dei Balcani, perché la rotta balcanica non si controlla con sparate mediatiche. La nostra Regione ha già patito il soffocamento del confine e ha gioito quando quelle barriere sono cadute. Non saranno certo Salvini e Fedriga a rimetterle per giustificare il loro completo fallimento.

Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando l’ipotesi lanciata dal ministro dell’Interno Salvini sulla costruzione di “barriere fisiche al confine” tra Italia e Slovenia. Il segretario dem ricorda che

Salvini è stato votato anche per la promessa di centinaia di migliaia di rimpatri mai fatti, Fedriga si è vantato per mesi di aver ridotto i migranti, ha tagliato risorse e schierato i forestali sul confine, e ora tutti e due non hanno altro da proporre che tirar su un muro. Hanno fallito”.

Migranti: Serracchiani, Governo riprenda iniziativa in ambito Ue

Migranti: Serracchiani, Governo riprenda iniziativa in ambito Ue

 Impossibile controllare 230 chilometri di confine italo-sloveno

 

Piaccia o non piaccia ai neo-nazionalisti, il Governo italiano deve provare a uscire dall’isolamento in cui si è cacciato e riprendere l’iniziativa in ambito Ue, per sollecitare un’azione comune come è stato fatto nel 2016 per fermare la rotta balcanica. Bisogna farlo al più presto, perché se si ripresentassero le catastrofiche condizioni di allora, non ci sarebbero barriere fisiche né umane in grado di controllare gli oltre 230 chilometri di confine tra Italia e Slovenia.

 

Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), in merito all’ipotesi di innalzare “barriere fisiche” al confine con la Slovenia in caso di aumento dei flussi terrestri dalla rotta balcanica, lanciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Per l’esponente dem

bisogna seguire molto da vicino e fare tutto il possibile per accelerare l’ingresso della Croazia nell’area Schengen, che il ‘nemico’ Juncker proporrà in autunno, e poi supportare quel Paese nel controllo delle frontiere esterne dell’Unione. Bisogna fare anche molto altro, perché le migrazioni non si fermeranno solo per volontà di Salvini, ma occorre una cosa che adesso manca: la politica estera italiana.

 

Migranti: Serracchiani, folle idea sospendere Schengen in Fvg

Migranti: Serracchiani, folle idea sospendere Schengen in Fvg

“L’incapacità totale di Fedriga e del suo Governo di gestire situazioni difficili si rivela da idee folli come questa. Senza considerare che non ricorrono assolutamente le condizioni, rialzare il confine tra Italia e Slovenia significa creare problemi alla popolazione, al commercio, ai traffici transfrontalieri e ai flussi turistici, senza fermare i migranti. Sarebbe un balzo nel passato: al passaporto al valico di Fernetti”. Lo afferma Debora Serracchiani, deputata Pd, commentando l’ipotesi formulata dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga di “richiedere al Governo la sospensione di Schengen”.
“La realtà – spiega Serracchiani – è che il Governo non ha ‘potenziato’ proprio niente, come confermano gli stessi sindacati di Polizia, che il Governo non ha voluto vedere il problema che stava arrivando e non ha provveduto in anticipo. E le condizioni per la sospensione di Schengen non ci sono affatto, perché la sicurezza del Paese non è certo minacciata da queste persone indebolite dopo mesi di viaggio”.
Per la parlamentare dem “invece di chiedere la Cortina di ferro, Fedriga chieda al Governo notizie dei famosi Cpr che deve fare in Fvg dopo aver smantellato l’accoglienza, chieda dove sono i rimpatri per cui spende i soldi della Regione, chieda un rapido e continuo deflusso verso altre Regioni, chieda che la diplomazia italiana si rimetta in moto sui Balcani, ormai dimenticati da Roma con le conseguenze che vediamo”.