Abbiamo lanciato veramente l’ultimo appello a Di Maio per la salvezza della Sertubi e di tutti i suoi lavoratori: posso solo sperare che sia raccolto, che arrivi una risposta e accada qualcosa”.
Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, capogruppo Pd nella commissione Lavoro alla Camera, rendendo nota la lettera che ha spedito al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, alla luce delle notizie sul ridimensionamento e addirittura di completa chiusura dell’impianto Sertubi di Trieste, di proprietà dell’indiana Jindal Saw. Nella lettera al ministro, Serracchiani sottolinea
di voler sottoporre nuovamente alla sua attenzione la drammatica situazione dei lavoratori della Jindal Saw Italia”, in quanto “a un anno di distanza dalla mia precedente lettera del 30 giugno 2018, dopo che la Commissione Ue ha riconosciuto una forma di certificazione che ha tolto dei dazi sui tubi grezzi, non consta che alcuna interlocuzione sia stata avviata dal Governo con laCommissione europea e con l’Agenzia delle Dogane, al fine di scongiurare il drammatico epilogo che si sta profilando”.
La parlamentare chiede “con estrema urgenza” l’attivazione del Governo in sede Ue, in quanto per il 20 giugno infatti si attende un pronunciamento dell’Unione europea sui dazi antidumping per i prodotti indiani da immettere nel mercato europeo. Serracchiani segnala inoltre che “non meno rilevante e urgente è il fronte interno, in quanto va addebitato alle dogane italiane il cambiamento della codifica dei prodotti d’importazione, che è all’origine della nuova perdita del Made in”.