Il Partito Democratico di Trieste ribadisce il proprio impegno nella richiesta di maggiore trasparenza e partecipazione pubblica riguardo al progetto di rigenerazione e riqualificazione dell’area “Trieste – Porto Vecchio”, proposto dalla società Costim S.r.l.
Sin dall’inizio del processo, abbiamo chiesto con forza l’organizzazione di un’assemblea pubblica e l’avvio di un dibattito che coinvolga non solo l’amministrazione comunale, ma anche operatori e professionisti del settore.”
Lo ricorda Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.
Il PD ritiene fondamentale che un progetto di tale portata venga sottoposto a un confronto pubblico e trasparente, permettendo a esperti di offrire spunti e competenze utili per migliorare la qualità e la sostenibilità dell’intervento.
Purtroppo, la mancata convocazione di un “Dibattito Pubblico”, come previsto dall’art. 40 del D.Lgs 36/2023, ed evidenziato dalle considerazioni degli avvocati Depinguente e Kostoris con la loro richiesta di rivedere la procedura perché si riscontra una grave mancanza da parte dell’amministrazione, è una falla sostanziale nell’iter: tale passaggio è obbligatorio per progetti di questa rilevanza e la sua assenza compromette la legittimità dell’intero processo decisionale.
Il PD concorda con la protesta dei consiglieri comunali di opposizione che hanno denunciato una mancanza di tempo per un’analisi adeguata della documentazione (300 documenti, più di 10 mila pagine) prima del Consiglio Comunale che oggi lunedì 7 ottobre è chiamato a votare una delibera che deciderà il futuro della città.
Un iter su cui permangono seri dubbi procedimentali oltre che sui contenuti, per una partita che Trieste non può permettersi di perdere e che la Giunta sta invece giocando con superficialità, lontana anni luce dal respiro e dalle potenzialità che la nostra città meriterebbe e su cui potrebbe rilanciarsi. Il modello di “una Montecarlo 2”, evocato da Dipiazza, non può che preoccupare e spingere il PD e le altre forze di opposizione a lottare con tutti gli strumenti a disposizione perché si vada su un’altra strada.
Il nostro impegno è garantire che la città possa esprimere il proprio punto di vista su un intervento che avrà un impatto duraturo sul tessuto urbano ed economico di Trieste.
L’amministrazione deve ascoltare le esigenze della comunità, rispettare le norme vigenti e garantire un iter aperto e condiviso. Non è accettabile che decisioni di tale importanza siano prese senza un adeguato coinvolgimento delle parti sociali, degli attori economici, delle categorie, delle professioni, dei cittadini e senza un dibattito trasparente e inclusivo.
Già la società civile si era mossa con la raccolta firme organizzata dall’imprenditore Federico Pacorini per richiedere, appunto, trasparenza e confronto. La petizione è ancora aperta e si può firmare online a questo link https://form.jotform.com/242554719320354
Perseveriamo nella nostra battaglia per il bene della città chiedendo che venga garantita la massima partecipazione e che ogni fase del processo sia rispettosa delle norme e delle esigenze della collettività.”