Se Msc e Costa scelgono Trieste come ‘home port’ bisogna dire grazie agli anni di lavoro profusi dal centrosinistra, dalla Giunta Cosolini, dall’Autorita portuale e da Debora Serracchiani presidente della Regione. Risale al 2014 la firma di un protocollo di intesa per lo sviluppo delle crociere a Trieste tra la Regione e l’amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm. Innumerevoli negli scorsi anni sono stati i contatti della Regione con Msc, che già nel 2017 con il presidente della compagnia Pierfrancesco Vago aveva annunciato di ‘cercar casa’ a Trieste.
Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, replicando al capogruppo di FI in Consiglio comunale, Alberto Polacco, che ha rivendicato al suo partito il merito dell’arrivo di navi da crociera.
La Regione a guida centrosinistra – ricorda Famulari – è stata parte attiva nel sostenere la realizzazione del dolphin presso la Stazione Marittima, cioè la piattaforma necessaria a permettere l’attracco delle grandi navi bianche. L’annuncio di Trieste home-port di MSC a partire dal 2020 è stato fatto a novembre 2018 dallo stesso Vago, in coerenza con i passi precedenti. Se FI in Comune ha dato un contributo, ha fatto solo il suo dovere, ma non tenti di prendersi meriti che non ha. Non si sa – conclude Famulari – cos’abbia fatto di concreto la Giunta Fedriga dal 2018 a oggi.