“Prima di decidere opere che incidono il paesaggio, suscitano dubbi di sostenibilità economica, geologica e ambientale, è sempre saggio ascoltare i cittadini. Nell’incontro con i rappresentanti del comitato ‘Trieste; cabinovia? anche no, grazie!’ mi sono state confermate tutte le criticità giàsollevate dal territorio e le ho pienamente condivise. Bisogna fare molta attenzione a impegnare la città su grandi opere che ne modificano per sempre il volto, senza portare un autentico vantaggio trasportistico né turistico. Sosterrò con convinzione il referendum, sperando che serva a far riflettere l’Amministrazione comunale”. Lo ha affermato la senatrice Tatjana Rojc (Pd) nel corso di un incontro avuto recentemente con rappresentanti del comitato “Trieste; cabinovia? anche no, grazie!” e altri cittadini contrari all’opera.
“I ‘no’ sono stati declinati con cognizione di causa – riferisce la senatrice – indicando in particolare per l’ambiente la biodiversità di bosco Bovedo, l’inadeguatezza geologica, le difficoltà di esecuzione connessa alle betoniere cui è preclusa Strada del Friuli, che ad esempio è già franata in vari punti, per i costi di gestione insostenibili da una città con 200mila abitanti. Tra le difficoltà oggettive – precisa Rojc – è stato evidenziato come il progetto sia poco dettagliato enon tenga conto della composizionedel terreno”.