Materiali elettorali
La sintesi del programma PD per le amministrative 2021 è anche disponibile per il download nella versione italiana (PDF) e in lingua slovena (PDF)
Programma per le elezioni Amministrative Comunali e Circoscrizionali di Trieste, 2021
Il nostro progetto per Trieste contiene un piano di azioni capaci di rimettere in moto la città con le misure necessarie ad affrontare ancora l'emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche.
Mentre il mondo affronta cambiamenti epocali, dopo anni di ordinaria amministrazione, inconcludenza operativa e chiusura di orizzonti di questa giunta comunale, per Trieste è maturo il tempo del cambiamento!
Dopo la pandemia, Trieste non può rimanere ferma e chiusa in se stessa: la nostra ambizione è il futuro, non il ripristino del passato. Nostro obiettivo e nostro impegno è rendere Trieste protagonista attiva della trasformazione che impegna l'Italia e l'Europa.
Una città più vivibile, più “verde”, più innovativa, capace di valorizzare con intelligenza e consapevolezza la sua centralità geopolitica fra l'Adriatico e il Danubio ha bisogno di una guida nuova per cogliere le opportunità che le derivano dalle politiche e dai finanziamenti del Recovery Fund e dai programmi del Green Deal europeo.
Per creare lavoro e sviluppo economico, per sostenere il Porto e modellare Porto Vecchio come motore di crescita, per qualificare turismo e cultura, saper promuovere l'innovazione è una priorità assoluta, che deve tornare al centro dell'azione politica e della funzione di chi amministra. Solo una visione moderna e lungimirante del potenziale che è già presente per la rinascita di Trieste potrà invertirne il declino demografico, creare nuovi posti di lavoro qualificato, farne una città dove i giovani scelgono di restare o di venire a vivere.
Trieste deve ritrovare l'orgoglio di essere capoluogo di regione e deve prendere consapevolezza del suo ruolo internazionale, della sua posizione strategica sia dal punto di vista geopolitico che economico e commerciale, e giocare appieno il suo ruolo di cerniera fra est e ovest europei nei prossimi anni di integrazione dei Balcani nella UE e con la ricostruzione dei rapporti con altre grandi città d'Europa.
La dimensione transfrontaliera è ben presente nella vita quotidiana di Trieste, nei suoi rapporti con l'entroterra sloveno e con l'Istria, ma la collaborazione con le istituzioni dei territori limitrofi è stata trascurata.
Vogliamo riprendere lo sviluppo operativo del GECT (Gruppo Europeo di Collaborazione Transfrontaliera) con i Comuni carsico-costieri di Slovenia e Croazia, che – come dimostra il caso di Gorizia – è così importante per coordinare politiche di area vasta, indispensabili alla sicurezza del territorio e del mare come alla sinergia di servizi nella mobilità, nella sanità, nella promozione turistica.
Il processo di crescita del porto, avviato con la nomina del presidente D'Agostino durante l'amministrazione Cosolini, deve continuare anche con il sostegno del Comune in sinergia con i livelli regionale e nazionale.
Oggi più che mai è fondamentale saper costruire progetti strategici per sfruttare al meglio fondi e opportunità che ci offre l'Europa: intendiamo rafforzare la capacità del Comune di Trieste di sviluppare progettazione e partnership europee, anche a supporto delle relazioni transfrontaliere.
Il richiamo di investimenti, lo sviluppo delle istituzioni scientifiche, le relazioni turistiche hanno bisogno di una città rappresentata da una guida autorevole, capace di interloquire con efficacia con i decisori pubblici e privati di ogni livello.
Anche nell'adeguamento dei collegamenti con il resto d'Italia e d'Europa il Comune può e deve giocare un ruolo propulsivo per l'incremento delle linee di trasporto e di tutte le connessioni necessarie.
L'attività portuale è il fattore determinante nella formazione dell'identità culturale e della consapevolezza sociale di una comunità costiera legata all'economia marittima e alle sue ricadute sul territorio. Nella realtà di Trieste il porto con il suo indotto emporiale è stato storicamente fattore identitario e motore della crescita e del benessere economico. Da esso traggono impulso professionalità specialistiche e competenze tecnologiche particolari, che sono spesso fondamentali vettori di processi espansivi di innovazione./p>
Ma il mare è parte sostanziale della vita triestina ben al di là dell'attività portuale. La facilità di accesso alla balneazione, la diffusa pratica diportistica declinata sia nei successi della nautica, la Barcolana in primo luogo, che nella tradizione della pesca amatoriale, il rilievo degli sport acquatici e delle terapie in piscina, Il mare di Trieste deve essere protetto e gestito come parte integrante del suo territorio!
Trieste deve sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Recovery Plan, rispetto al quale l'Autorità portuale ha avanzato un progetto ambizioso per lo sviluppo e la transizione energetica ed ecologica delle infrastrutture. Intendiamo accompagnare e favorire questo processo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione di un'amministrazione comunale.
Abbiamo sempre sostenuto che la città ha bisogno di una presenza industriale, attenta ai temi ambientali, verde, innovativa, integrata con il sistema portuale e della logistica.
La prospettiva di gestione del Porto Vecchio non può essere quella di un'agenzia immobiliare e nessuna strategia può essere elaborata secondo una logica meramente locale e interna. Vogliamo coinvolgere la comunità in questo progetto, sfruttarne le tante competenze, e coinvolgere al tempo stesso soggetti internazionali che sappiano fare strategia e dialogare con i potenziali investitori.
Il Porto Vecchio che vogliamo costruire è parte integrante del nostro progetto di città, aperta, moderna, sostenibile e in rete con altre realtà di ricerca per realizzare competitività del tessuto economico regionale. Pensiamo a un'area rigenerata secondo le linee dettate dal “Green New Deal” su cui l'UE investirà moltissimo nei prossimi anni: uno spazio per chi investe, fa ricerca, produce in modo innovativo e crea occupazione, un nuovo polmone verde per la città nella quale ci si muove in modo ecosostenibile, uno spazio per la cultura e il divertimento, con una quota equilibrata di residenzialità, commercio e strutture ricettive.
Il settore della crocieristica è stato fermo a lungo. La sua progressiva ripresa deve trovare la nostra città pronta con progetti di investimento per sfruttare in modo sostenibile e a beneficio di tutta la comunità questo importante ramo, che può divenire un volano anche per il progetto Porto Vecchio, auspicando – d'intesa con l'Autorità Portuale – misure atte ad assicurare l'abbattimento dell'inquinamento delle navi che attraccano nel porto e nel nostro Golfo.
Liberare definitivamente dalle automobili le Rive della città, restituendole ai cittadini: prevediamo soluzioni di trasporto integrato e parcheggi di cerniera, che permettano spostamenti semplici e al tempo stesso lo spostamento dei parcheggi oggi esistenti nell' area , ridisegnando tutta la linea di costa dalla Sacchetta a Miramare.
Il nostro approccio al turismo è caratterizzato da una visione trasversale e dal coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, della città e del Carso.
Trieste ha bisogno di un Piano per il turismo condiviso, che punti su autenticità, novità, qualità e sostenibilità, perché solo andando in questa direzione è possibile incrociare e coinvolgere i grandi flussi del turismo globale.
Va affermata la specificità del Carso triestino come fattore protagonista del contrasto al cambiamento climatico: secondo le linee del Green Deal europeo, con la valorizzazione della landa carsica e dell'agricoltura, superando le contraddizioni fra pianificazione ambientale e destinazione produttiva, vogliamo consentire un nuovo sviluppo economico sostenibile del territorio.
Superando decenni di marginalità, va riconosciuto alle produzioni agricole tipiche del Carso il valore economico della loro qualità e del loro rilievo per la creazione di posti di lavoro. La promozione dei prodotti tipici locali valorizzerà il potenziale del turismo enogastronomico, anche attraverso sinergie con l'area transfrontaliera tali da facilitare l'accesso ai fondi europei.
Servono pianificazione spaziale e interventi infrastrutturali per valorizzare la relazione turistica mare-Carso, a partire dal riavvio del tram di Opicina e di nuovi servizi ad esso collegati, a partire dalla manutenzione delle ciclabili turistiche e dalla qualificazione della Strada Costiera come strada turistica.
Vogliamo promuovere l'atmosfera storica e culturale di una città che era europea quando l'Europa non esisteva, vera ragione del fascino che esercita Trieste, città multiculturale.
Dobbiamo investire sul web (Discovery Trieste- Trieste per Tutti per esempio) per posizionare Trieste nella dimensione della la rete dove si orienta il turismo delle città.
Vogliamo promuovere tempestivamente i grandi eventi e avviare collaborazioni culturali con le capitali europee sia per attrarre nuovi flussi che per creare e consolidare la reputazione della città.
Vogliamo fare del Museo del Mare un attrattore di valore internazionale: il patrimonio di Trieste quanto a storia della marineria, delle costruzioni navali, dell'innovazione, dei servizi (pensiamo alla nascita delle assicurazioni), delle culture del mare e delle relazioni (abbiamo un museo d'arte orientale perché i marittimi portavano reperti dai viaggi in Oriente) ha un grande potenziale.
Rendere ciascun rione, le periferie come il centro città un luogo a misura di cittadino attraverso l'ampliamento delle zone pedonali, il sostegno al commercio di prossimità, L'ampliamento o la creazione di zone verdi attrezzate a servizio di ogni area della città.
Promozione in ogni ambito della mobilità dolce ed ecosostenibile: ciò significa potenziamento e miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale che deve diventare sempre più ecologico (anche in orari serali e notturni), integrazione e riqualificazione della rete di piste ciclabili e dell'offerta di bike-sharing e di spazi di sosta per le biciclette, incentivazione dei parcheggi di cerniera per rendere più conveniente la mobilità alternativa all'automobile, creazione di nuove stazioni di ricarica per mezzi elettrici, implementazione delle “zone 30 soft” (specialnte negli abitati del Carso). Verificare, adeguare e adottare un piano urbano per l'accessibilità delle persone portatrici di handicap.
Predisporre un piano della mobilità sostenibile per l'Altipiano secondo criteri di miglioramento della qualità della vita in termini di sicurezza delle persone e dell'ambiente naturale, ripensare la funzionalità dei mezzi di trasporto e considerare la possibilità di definire un piano di riconversione e adeguamento a medio termine, potenziare le piste ciclabili, a partire dall'adeguamento di percorsi stradali già compatibili (anche in funzione della mobilità fra le località del Carso) e dall'offerta di servizi di bike-sharing regolati dal sistema pubblico.
A partire dallo stesso Comune e dalle scuole, incentivazione delle buone pratiche per ridurre i rifiuti e lo spreco di materie prime. L'aumento delle percentuali di raccolta differenziata, ancora troppo basse, sono una nostra priorità, così come l'implementazione delle isole ecologiche di piccole dimensioni per servire meglio alcune zone della città e la sperimentazione, in alcune zone della città adatte, del “porta a porta”, puntando ad abbattere le emissioni di gas serra e il consumo di energie e allo sviluppo di fonti rinnovabili.
Estendere la riqualificazione, il recupero, la rigenerazione e la manutenzione del patrimonio edilizio esistente (anche immobili sfitti o abbandonati), anche con progetti innovativi, sostenibili e di partenariato pubblico/privato, coinvolgendo sistematicamente la popolazione e i portatori di interesse nella fase di progettazione.
Rigenerazione del territorio carsico attraverso il recupero e il riutilizzo del comprensorio dell'ex caserma di Banne.
Promuovere e sostenere forme di cittadinanza attiva nella gestione del verde e degli spazi pubblici, come di altri beni comuni quali luoghi di aggregazione, parchi cittadini, orti urbani.
Promuovere l'implementazione di corridoi ecologici e di cinture verdi con la riqualificazione degli spazi aperti urbani e peri-urbani per proteggere la biodiversità, mitigare il rischio climatico e il dissesto idrogeologico.
Definire programmi pluriennali, coordinati con gli strumenti vigenti di pianificazione urbanistica, di gestione e di finanziamento del verde urbano e della biodiversità, puntando all'incremento delle dotazioni di alberature stradali, delle pareti e coperture verdi, dei parchi e dei giardini che insieme allo sviluppo di orti, spazi sportivi e percorsi pedonali hanno un grande valore ambientale oltre che sociale.
Fornire ai cittadini puntuali informazioni sulla qualità dell'aria, individuando l'apporto di tutte le fonti dell'inquinamento, locali e di area più vasta. Anticipare le emergenze predisponendo misure, immediate e tempestive, da attivare nel caso si verifichino condizioni di aumento delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici.
Affrontare il dissesto idrogeologico con una programmazione e una gestione del territorio aggiornata al nuovo contesto climatico, incrementando la permeabilità delle superfici urbane, prevedendo aree di assorbimento naturale, migliorando le reti di drenaggio urbano, assicurando risorse finanziarie, spendibili e certe, proporzionate agli ingenti ed evitabili costi delle emergenze.
Definire e attuare un programma di politiche e misure per: abbattere le emissioni di gas serra; ridurre in modo quantificato i consumi di energia; aumentare in modo quantificato la produzione e l'uso di fonti rinnovabili; valorizzare il rapporto tra il verde e la cattura di CO2; incrementare la mobilità urbana sostenibile, valutandone e diffondendone pubblicamente i risultati.
Sviluppare studi sulla vulnerabilità della città ai cambiamenti climatici, con riferimento agli impatti degli eventi atmosferici estremi (ondate di calore, isole di calore, siccità, piogge intense, alluvioni) e con particolare attenzione all'innalzamento del livello del mare.
Promuovere e supportare la diffusione dell'eco-innovazione, delle tecnologie verdi, delle buone pratiche e delle progettazioni innovative nei vari settori chiave per le green city, realizzando accordi con Università e altri Enti di ricerca, gestendo iniziative di informazione, di formazione e di studio.
Puntare sulla green city, che oggi più che mai, è una scelta decisiva non solo per il benessere dei cittadini ma per attrarre e mantenere attività economiche, investimenti, ricerca e per generare nuova e buona occupazione, in particolare giovanile.
Per superare le crisi occupazionali esistenti e per creare prospettive di lavoro stabile è perciò necessaria una significativa presenza industriale caratterizzata da un'elevata sostenibilità e compatibilità con il tessuto urbano e da una forte vocazione all'innovazione facilitata da un rapporto sempre più forte con il sistema della ricerca e dell'alta formazione.
La presenza di realtà globali quali Fincantieri e Illy, quella di numerose aziende specializzate nelle filiere e di imprese ad alto contenuto di conoscenza di successo dimostrano che è possibile puntare su questa vocazione facendo leva in particolare su:
- attrattività della prossimità con il sistema portuale e logistico per insediamenti industriali che traggano valore dalla possibilità di utilizzare il porto per la movimentazione delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti e dalle opportunità offerte dal punto franco
- rafforzamento di alcune filiere caratterizzate da elevata qualità e professionalità quali quella della cantieristica/nautica in particolare sul versante dei maxi yacht e quella del caffè;
- sostegno alla nascita e alla crescita di startup innovative, in particolare nei settori bio/med, digitale, energia, in grado di creare prospettive per giovani di elevata formazione sia come imprenditori sia come forza lavoro; il parco tecnologico di Area, il BIC nella sua rinnovata vocazione, l'Urban Center sulle Rive possono sempre più essere componenti di un eco-sistema dell'innovazione che si alimenta di un forte legame con il sistema dell'alta formazione e della ricerca;
La crisi occupazionale è oggi più che mai attuale e bisogna scommettere su un futuro imprenditoriale attraverso la riconversione industriale leggera e green, bisogna scommettere sui giovani affinché non vadano via da Trieste perché non trovano lavoro qualificato, bisogna lavorare per invertire il trend demografico.
Va ricostruita una nuova fisionomia strategica, il lavoro è un grande tema che va messo al centro della politica, e l'Amministrazione comunale vi ha un grande ruolo come promotore e facilitatore: questo invece è stato trascurato da parte dell'amministrazione di centrodestra. Il Comune deve essere sempre in prima fila nelle crisi industriali che si aprono sul territorio, le istituzioni cittadine devono essere i primi affidabili interlocutori dei lavoratori da una parte e dall'altra dei soggetti deputati a gestire, a livello regionale e nazionale, i tavoli e i processi di reindustrializzazione.
La pandemia che ci ha colpito ha modificato profondamente l'esistenza di tutti, facendo emergere nuove problematiche, sia sul versante economico che sociale. La nostra proposta non si limita a portare avanti la tradizione triestina di grandi investimenti sulla dimensione sociale, ma la rimodula secondo le nuove necessità, in modo innovativo e sperimentale ampliando la platea dei destinatari e degli attori principali del welfare con un'attività di co-progettazione in sinergia con il Comune.
I nostri obiettivi:
- Anziani e persone con disabilità: incentivare forme innovative di residenzialità che consentano di rimanere a casa propria o in strutture adeguate anche oltre l'autosufficienza.
- Potenziamento dell'anziano attivo con la creazione di luoghi d'incontro, socializzazione, piccoli centri diurni, sostegno all'attività fisico-motoria, potenziamento dei servizi del territorio e di servizi a domicilio e della tecnologia per arginare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione e, in sinergia con l'Azienda sanitaria, rafforzare la rete della sanità territoriale e l'assistenza sociale e domiciliare, sia per anziani che per tutte le fragilità. Parallelamente, sviluppare un servizio sociale in grado di raggiungere le persone con immediatezza e di essere raggiunto con facilità. Serve un'assistenza domiciliare diffusa che poggi su più livelli di intervento: punti unici di accesso, supporti telefonici, consegne a domicilio, servizi on line accessibili a tutta la popolazione, assistenza a domicilio a costi calmierati.
- Prossimità e accessibilità dovranno essere le parole d'ordine del nuovo welfare, fondato su nuove forme di co-progettazione con il terzo settore, le reti di volontariato e di cittadinanza attiva. Un welfare più inclusivo rappresenta anche un'opportunità di impiego per giovani, persone con disabilità e disoccupati (le opportunità di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati e la formazione vanno ulteriormente sviluppate).
- Promozione di programmi di prevenzione e sostegno alle donne vittime di violenza, in collaborazione con le associazioni e le altre realtà attive sul territorio.
- Prosecuzione e sviluppo del programma Habitat Microaree, che avrà un ruolo centrale nell'offrire supporto e occasioni di socialità agli abitanti dei rioni.
- Diritto alla casa: più collaborazione con Ater per la riqualificazione edilizia, anche attraverso progetti innovativi e con il coinvolgimento della popolazione residente; revisione dei regolamenti di acceso, incentivazione degli alloggi temporanei.
- Potenziamento del sistema di accoglienza diffusa, riapertura dell'Help Center e sostegno al Centro Diurno per garantire accoglienza dignitosa e primo soccorso a chi arriva/transita in città, protezione alle persone senza fissa dimora; più investimenti nei programmi di integrazione per i richiedenti asilo presenti sul nostro territorio. Insieme al rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo, la promozione della convivenza civile e dell'integrazione è il modo più efficace per garantire la sicurezza della città.
Trieste non ha subito il fenomeno dell'espansione illimitata nel territorio, anche le zone più lontane dal centro non sono mai altro dalla città, ma parti da riconnettere e luoghi che, ognuno con le proprie caratteristiche, devono rappresentare il centro di una comunità per chi le abita.
I nostri obiettivi:
- Rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico delle periferie, favorendo i servizi di prossimità.
- Miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani, anche attraverso un lavoro capillare sui marciapiedi urbani e sulla segnaletica che permetta di camminare e vivere la città in modo sicuro.
- Ammodernare le infrastrutture presenti nelle periferie, recuperare e riqualificare gli edifici preesistenti o abbandonati. Il concetto rientra in un processo di urbanizzazione molto più ampio, che riguarda anche le nuove esigenze di mobilità, abitabilità e sostenibilità, in sostanza un miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
- Riqualificazione di aree e spazi verdi, creazione di piste ciclabili per una mobilità sostenibile e di zone pedonali anche per favorire la rivitalizzazione sociale, soprattutto nelle periferie ad alta tensione abitativa incrementando la qualità ambientale, utilizzando strumenti innovativi di gestione, di inclusione sociale e di welfare urbano attraverso processi partecipativi, includendo i rioni della città all'interno di un piano strategico di sviluppo urbano di lungo termine frutto di un gruppo di lavoro di esperti.
Trieste deve puntare su ciò che la rende unica, nella sua dimensione internazionale, multiculturale, multi religiosa e multietnica. La cultura deve diventare un volano per il suo sviluppo demografico in quanto fattore chiave di crescita economica, di nuova occupazione e di sviluppo sostenibile.
Intendiamo programmare con coerenza le attività ordinarie e l'innovazione in linea con il nuovo Bauhaus europeo attraverso una progettazione green e il coinvolgimento degli operatori culturali, tenendo conto dei bisogni di cultura e socialità di tutti i cittadini nonché dell'attrattività complessiva della città.
I nostri obiettivi:
- Potenziare il sistema bibliotecario, sia con la riconversione dell'ex Pescheria in una biblioteca all'avanguardia e punto di riferimento per cittadini e turisti, sia attraverso il rafforzamento dei presidi bibliotecari nelle periferie affinché svolgano al meglio il loro ruolo di riferimento culturale e di aggregazione.
- Ricreare un sistema di finanziamenti a bando riservato alle associazioni culturali, con un budget minimo di un milione di euro, in linea con i finanziamenti della maggioranza dei Comuni della Regione, prevedendo sostegno anche alle realtà minori letterarie, scientifiche, di integrazione culturale e di studio sull'ambiente, e non solo di spettacolo o espositivo.
- Estendere le attività culturali e gli eventi sociali alle periferie e all'Altipiano, favorendo il protagonismo e la fruizione della cultura da parte di tutti i cittadini.
- Creare nuovi spazi collettivi anche all'aperto come progetto urbanistico di cultura della socialità e come poli di attrazione per la mobilità lenta.
- Sostenere il consolidamento delle imprese creative e culturali del territorio e creare nuove opportunità occupazionali.
- Porto Vecchio deve rinascere con una presenza consistente e qualitativa di attività, istituzioni culturali e nuovi luoghi della cultura, come ad esempio un'arena all'aperto, prendendo come spunto analoghi casi in Europa in cui la rivitalizzazione di uno spazio abbandonato sul mare ha visto come protagonista proprio la cultura.
- Ripensare e valorizzare il sistema museale triestino e la sua offerta, dotarlo di autonomia finanziaria ed amministrativa, affinché offra una dimensione coordinata.
- Incentivare la formazione professionale dei mestieri collegati allo spettacolo.
- Incrementare l'utilizzo dei fondi europei per favorire attività culturali transfrontaliere e di livello europeo.
- Riqualificare spazi perduti del patrimonio comunale (ville, palazzi di pregio in particolare) per realizzare residenze artistiche, culturali e letterarie.
- Valorizzazione del parco e del teatro Basaglia dell'ex OPP, in sinergia con Erpac, università e ASUGI.
- Elaborazione di un profondo restyling della vetrina digitale “triestecultura” affinché possa essere un vero palcoscenico per le attività culturali di Trieste.
- Sostenere il sistema cinema e i teatri triestini supportando in particolare le realtà e i contesti in cui vengono sviluppate le professionalità del settore. Prevedendo la realizzazione di un “Cineporto”, una grande superficie multi-spazio e multi-funzione dedicata all'ambito cinematografico e delle arti visive.
- Riproporre la candidatura di Trieste città creativa UNESCO per la letteratura e creare un Parco Letterario.
- Trieste è la città della scienza: bisogna ridefinire una nuova relazione tra strutture scientifiche e città.
Trieste è una città sportiva, che annovera un numero rilevante di atleti e praticanti lo sport di diverse fasce d'età nelle varie discipline (sia a livello agonistico che dilettantistico).
I nostri obiettivi:
- Procedere al rafforzamento dei finanziamenti e della facilitazione delle attività sportive con particolare riferimento all'efficientamento degli impianti sportivi e allo sviluppo di ulteriori incentivi alla partecipazione della popolazione all'attività fisica.
- Promuovere il massimo coinvolgimento delle Federazioni e delle Società sportive, particolarmente attive grazie allo straordinario impegno di tanti volontari, nella pianificazione comunale.
- Favorire l'esercizio di attività motorie per tutte le età all'aperto su aree pubbliche cittadine per promuovere la salute dei cittadini e il benessere psicofisico, anche al fine di mitigare gli effetti depressivi dell'indotto relativo alle attività connesse allo sport a causa della pandemia. Sarà inoltre garantito ampio sostegno a tutte le attività sportive favorite dalle caratteristiche naturali del nostro territorio, dal mare al Carso (dalle filiere nautiche all'arrampicata sportiva).
Le politiche per l'infanzia e il mondo giovanile sono efficaci solo se trasversali, ovvero se si traducono in proposte che interessano tutti gli ambiti di azione di un'amministrazione: dalla formazione alla creazione di opportunità di lavoro, dalla cura per la qualità dell'ambiente alla presenza di spazi ricreativi e di aggregazione in tutte le zone della città.
I nostri obiettivi:
- Proseguire la programmazione pluriennale di interventi di edilizia scolastica, inserendo anche un capitolo ad hoc per le palestre scolastiche.
- Ulteriore rafforzamento dell'offerta formativa pubblica nella fascia 0-6, aumento progressivo dei posti comunali e convenzionati negli asili nido, sostegno alla conciliazione con orari più flessibili (anche serali e festivi) e promozione di spazi di co-working per genitori che lavorano.
- Sperimentare soluzioni didattiche nuove, nelle modalità e nell'uso degli spazi: non solo classi meno numerose, ma promozione di un vero e proprio patto educativo di comunità per rendere visibili i bambini e portare la scuola nel territorio, in collaborazione con enti e associazioni: dobbiamo rendere strutturali le risposte a esigenze formative che la crisi sanitaria da Covid-19 ha solo fatto emergere con più forza e urgenza.
- Lotta alla diseguaglianza educativa, promuovendo la diffusione omogenea degli strumenti tecnologici e della connessione internet a banda larga da garantire a tutte le famiglie con figli in età scolare e formativa.
- Maggior innovazione nella formazione del personale e nell'offerta didattica, che va adeguata alla complessità della nostra società e deve rispondere a esigenze nuove di integrazione sociale e culturale, promozione di sensibilità e buone pratiche ambientali, diffusione della cultura digitale.
- Incentivare la gestione attiva da parte dei genitori degli spazi scolastici, perché asili nido, scuole dell'infanzia e ricreatori diventino punto di incontro della comunità di quel territorio (individuazione di una o più scuole in cui attivare un progetto di “Banca del tempo”).
- Sviluppare le esperienze dei nidi domiciliari promuovendo un sistema di selezione e accreditamento delle persone coinvolte. Istituire uno sportello per incrociare domanda e offerta per i servizi “domiciliari” per la prima infanzia (nidi, spazi gioco, Tagesmutter…).
- Messa in rete di luoghi di aggregazione giovanile e spazi di studio gratuiti, aperti dalle 8 alle 24, tutti i giorni, con un servizio di wifi e postazioni internet.
- Promuovere il dialogo tra scuole, università e mondo produttivo, in modo da orientare meglio i percorsi di studio, di formazione professionale e di accompagnamento al lavoro.
- Rafforzare il rapporto tra la città e gli studenti dell'Università di Trieste.
- Favorire il collegamento con il mondo scientifico, la ricerca, l'impresa e lo sviluppo delle startup attraverso anche un eventuale supporto per i brevetti e mettendo a disposizione degli spazi in Porto Vecchio.
- Caratterizzare l'offerta di alta formazione universitaria e post, anche con un sistema di incentivi, verso i giovani del Centro-Est Europa, affinché la città sviluppi il suo ruolo di riferimento culturale del mondo a est di Trieste.
- Offrire contenitori e servizi a condizioni agevolate a progetti d'impresa, di lavoro, di cultura in modo da favorirne insediamento, nascita e sviluppo.
- Creare un'offerta integrata di soluzioni abitative, a partire dal patrimonio immobiliare libero, unitamente ad asili, verde, servizi.
- Promuovere le diverse opportunità formative e di lavoro collegate a tutta l'economia del mare.
- Attirare a Trieste, ad esempio in Porto Vecchio, un centro di formazione di un grande player dell'economia digitale o dei settori ad alta innovazione.
- Sostenere e allargare lo scouting di idee per start up che viene portato avanti da soggetti come la Bio Valley Investments. Ciò che rende Trieste particolarmente ricca e interessante è la pluralità di popoli, lingue, culture e religioni, che hanno storicamente contribuito a modellarne l'identità. Nuove comunità dall'Italia e dal mondo l'hanno raggiunta anche negli ultimi decenni.
Le diversità di Trieste vanno valorizzate attraverso una progettualità rivolta alla promozione della conoscenza e al potenziamento delle collaborazioni tra le comunità conviventi.
Italiani e Sloveni come comunità autoctone del territorio triestino intrecciano qui da secoli le loro vite. Dopo le tragedie del '900 è stato raggiunto un equilibrio e un dialogo, che è fondato sul rispetto delle memorie diverse di quanti hanno sofferto e sulla conoscenza reciproca delle culture degli Italiani e degli Sloveni di Trieste.
Questa convivenza va difesa e resa sempre più salda testimoniando in ogni forma la volontà di salvaguardare la serenità della nostra vita in comune. I nostri obiettivi:
- Valorizzazione della pluralità di Trieste attraverso il ruolo di centro multiculturale del Narodni dom di via Filzi, espressione della convivenza e della capacità di dialogo tra le molte culture e diverse lingue che popolano Trieste. Realizzazione di una sezione espositiva, che rientri nella rete dei Musei Civici del Comune di Trieste, dedicata alla presenza storica delle componenti slovena, croata e serba sul territorio comunale, in collaborazione con le pertinenti istituzioni museali dei Paesi vicini.
- Dare piena attuazione alla L.38/2001 per il Comune, ottimizzare il funzionamento dello sportello linguistico dedicato alla comunità slovena, mantenendo l'adesione alla rete per la lingua slovena e intensificando la collaborazione con l'Ufficio per la lingua slovena della Regione FVG.
- Migliorare l'offerta formativa in lingua slovena del Comune di Trieste con l'inserimento di azioni nelle attività extrascolastiche e con il potenziamento degli asili nido.
- Promuovere le attività economiche, la cultura anche attraverso azioni di riconoscimento quali targhe commemorative, intitolazioni di vie o spazi cittadini a personalità slovene triestine che hanno contribuito all'affermazione di Trieste.
- Valorizzare in un contesto più ampio l'ambiente e l'architettura delle borgate carsiche e delle periferie, anche attraverso la predisposizione di progetti europei.
- Collaborazione con Gorizia-Nova Gorica, Capitale europea della Cultura 2025, per presentare eventi di carattere internazionale e per trasformare questa occasione in un'opportunità turistica di tutta la regione.
Il Comune è l'istituzione più vicina ai cittadini. Vogliamo un'amministrazione comunale che promuove la cittadinanza attiva dei triestini attraverso strumenti di partecipazione democratica istituzionalizzati e dotati delle risorse necessarie a funzionare.
I nostri obiettivi:
- Rafforzare il ruolo dei Consigli Circoscrizionali, dotandoli di budget proprio per i piccoli interventi sul territorio.
- Definire un Regolamento sui Beni Comuni, che promuova e organizzi il volontariato dei cittadini in azioni di pubblica utilità.
- Consolidare la consultazione dei portatori di interesse sui grandi temi della vita cittadina e istituire una Consulta dell'Economia, che alimenti costantemente l'azione del governo locale con l'esperienza del mondo del lavoro, delle imprese e della ricerca.
- La specificità dei problemi del Carso per i fattori atmosferici e per il carattere rurale del territorio richiede l'istituzione di una delega permanente nell'assetto della Giunta comunale.
La trasparenza e l'accessibilità dell'amministrazione nei servizi al cittadino e alle imprese rappresentano un fattore fondamentale per favorire la crescita economica e il benessere sociale della città.
I nostri obiettivi:
- Proseguire il processo di digitalizzazione dei servizi, secondo criteri di semplificazione, che garantiscano accessibilità e trasparenza per una città digitale amica dei suoi cittadini.
- Promuovere i lavori di cablatura della città in modo da garantire l'accesso a Internet con fibra ottica a tutta la popolazione entro il 2024, attivando i finanziamenti integrativi dedicati al collegamento in rete dei siti produttivi, delle zone periferiche e dei borghi carsici.
Le competenze e la professionalità dei dipendenti comunali sono una risorsa da incentivare, anche attraverso la semplificazione di organizzazione e procedure.
I nostri obiettivi:
- Procedere e incrementare le nuove assunzioni, a partire dall'Area Sociale e dall'Area Educazione, con particolare attenzione all'occupazione di giovani.
- Incentivare la partecipazione attiva dei dipendenti ai processi interni di innovazione e riorganizzazione, garantendo loro adeguata e continua formazione.