Forum Salute e Sanità: un contributo critico sulla riforma regionale

Il Forum Salute e Sanità esamina gli elementi principali della riforma elaborata dalla giunta Fedriga e propone alcune osservazioni critiche nel merito dei temi.

 

a) Riduzione degli enti e istituzione dell’azienda 0 (da 6 a 4 ASL)

    • Questa decisione contrasta con quella di tenere aperti tutti i piccoli ospedali dando a ognuno una o più specialità, frazionando quindi la casistica regionale delle singole patologie in una regione di soli 1.200.000 abitanti, quando è noto che solo i numeri elevati in medicina specialistica permettono un buon livello di qualità. Lo stesso discorso vale per la riapertura del punto nascita di Latisana, inutile e dannoso perché oggi non si può andare a partorire dove nascono meno di 300 bambini all’anno.

b) I CAP non spariscono, ma sembra che confluiranno in qualcosa di diverso

    • È fumosa la regolazione dei rapporti con i soggetti erogatori privati accreditati che dovrà essere la giunta a definire (50 milioni ai privati).
    • Sarà sempre la giunta a dover definire le attività dell’assistenza distrettuale e di quella ospedaliera, delibererà sul numero di posti letto, e sulle funzioni di HUB.

c) Bene la definizione di HUB regionali Burlo, CRO e Gervasutta nelle rispettive specializzazioni (materno-infantile, oncologico, riabilitazione)

d) Problema Cattinara: l’aspetto più inquietante della sanità triestina è senz’altro il blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, di cui non sappiamo i tempi di durata e come si potrà sbloccare la situazione poiché vi sarà senz’altro un ricorso della ditta che ha avuto l’appalto. La situazione logistica a Cattinara è molto difficile e chi ci lavora parla di un sistema al collasso poiché il blocco del cantiere condanna l’ospedale ad un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura (5 piani bloccati) e, quindi, gli operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni di estremo disagio.

e) I distretti avranno funzioni di committenza (cioè definizione della programmazione dell’assistenza). Resta però fumosa l’attivazione di una “centrale operativa” aziendale la cui connessione con il distretto non è chiarita nel testo del DDL, finendo per lasciare il campo ad un ampio grado di incertezza.