Pd: De Micheli, donne si prendano loro spazio
Shaurli: partito grande non si rinchiude
 
Bisogna che le donne si prendano il loro spazio, senza aspettare che venga concesso. Ma prima di tutto bisogna che noi siamo libere da noi stesse, e che le donne che ‘possono’ si diano da fare anche per le altre. Ho visto troppe volte donne ‘arrivare’ e dimenticare quelle che non ce l’hanno fatta. Io vorrei essere uno strumento di sostegno”.
 
Lo ha detto ieri sera a Trieste la ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, partecipando alla Conferenza delle donne democratiche del Fvg. Presenti, con la coordinatrice regionale Cinzia Del Torre, il segretario regionale del partito Cristiano Shaurli, le parlamentari dem Tatjana Rojc e Debora Serracchiani, le consigliere regionali Mariagrazia Santoro e Chiara Da Giau.
 
La Conferenza nazionale deve essere usata  – ha spiegato De Micheli, che aveva ricevuto la delega da Zingaretti a seguirne il percorso organizzativo – come un pezzo di partito che si apre verso le non iscritte, un mondo di associazioni, di volontariato, di donne che hanno voglia stare assieme. Bisogna stare nella Conferenza per andar fuori”.
 
La coordinatrice regionale Del Torre ha indicato che
l’obiettivo dei prossimi mesi sarà fare pressione sul presidente Fedriga affinché rispetti l’impegno preso sulla doppia preferenza di genere da introdurre nella nuova legge elettorale, perché la resistenza sarà certo enorme. Dobbiamo pretendere – ha aggiunto – che siano finalmente nominate le nuove consigliere di parità dopo che sono scadute quelle già in carica. In questa regione il clima per le donne è veramente cambiato molto in peggio”.
 
Dopo l’elezione delle delegate regionali alla Conferenza nazionale (Federica Lauto, Laura Fasiolo e Maria Luisa Paglia) – è intervenuto il segretario Shaurli, a ribadire che
la Conferenza delle donne non dev’essere una costola del partito ma un luogo aperto. Dobbiamo essere in grado di aprirci, dobbiamo avere l’ambizione di essere un partito grande, che non si rinchiude perché qualcuno se n’è andato. C’è una ‘cultura’ nella destra che è profondamente sessista e – ha sottolineato – da combattere”.