Il Gruppo consiliare del Pd Trieste ha depositato in questi giorni una mozione che chiede alla Giunta comunale di non concedere l’occupazione del suolo pubblico e e l’uso di sale comunali ad associazioni che si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Sempre più pericolose, infatti, sono le manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia, con soggetti che si richiamano apertamente alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale. In questo contesto, la concessione a Casa Pound della Sala Tergeste (nota come “Sala matrimoni”) del nostro municipio per la presentazione delle sue liste alle prossime elezioni europee, nella stessa piazza della promulgazione delle leggi razziali, ci appare come una inopportuna e grave provocazione.

Qui di seguito, il testo completo della nostra mozione. 

 

MOZIONE
Oggetto: non concedere occupazione del suolo pubblico e sale comunali ad associazioni che  si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
 
Il Consiglio Comunale 
 
CONSIDERATO CHE
nel dispiegarsi della crisi produttiva e sociale, si affermano, assieme alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche,  pericolose manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia;
 
RITENUTO CHE
sia giunto il momento in cui le Istituzioni democratiche a tutti i livelli ed in ogni campo debbano costruire un argine contro rigurgiti fascisti, razzisti, xenofobi;
 
EVIDENZIATO CHE
la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del partito fascista e la legge n. 645/1952 (Legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche;
 
EVIDENZIATO CHE
la legge n. 205/1993 (Legge Mancino) sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; la legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici;
 
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta
– ad ostacolare qualunque tipo di manifestazione sul territorio comunale di soggetti che si ispirano al fascismo;
– a effettuare la modifica dei regolamento comunali in materia di occupazione di suolo pubblico e di concessione di sale e spazi comunali al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione italiana;
– ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico e la concessione di sale e spazi comunali ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino.