Famulari, Regione rassicuri lavoratori somministrati

Famulari, Regione rassicuri lavoratori somministrati

“Confidiamo che stia arrivando in queste ore una chiara rassicurazione della Regione ai lavoratori in somministrazione in esubero del Gruppo Arvedi, che sono tra i più deboli nella trattativa che ha portato alla chiusura dell’Accordo di programma. In questo documento la Regione si è impegnata a fornire ‘le più ampie assicurazioni al fine di supportare organizzativamente e finanziariamente, nell’ambito delle disposizioni di legge esistenti, l’attività formativa necessaria a sostenere l’impegnativa modificazione dell’area a caldo di Servola’. A prescindere da qualunque posizione espressa da questo o quel sindacato, crediamo che quell’impegno vada mantenuto e che veramente nessuno debba rimanere per strada. Se sono state fatte le verifiche annunciate dall’assessore al Lavoro sulla possibilità di partecipare ai corsi di formazione senza essere disoccupati, siano comunicati gli esiti, oppure si valuti un supporto diretto della Regione per coloro che dovranno licenziarsi delle Agenzie interinali”. Così la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari in merito alla situazione del personale somministrato in esubero del Gruppo Arvedi, che dovrebbe iniziare i percorsi formativi predisposti tramite il centro per l’impiego.
Italia-Slovenia: giornata sia pietra di paragone per futuro

Italia-Slovenia: giornata sia pietra di paragone per futuro

Pd ha sempre sostenuto processi di pacifica convivenza

"Abbiamo vissuto una giornata così bella, forte e densa di significati che resterà nella storia e speriamo sia pietra di paragone per le scelte e i comportamenti futuri, nemmeno le strumentalizzazioni riescono a scalfirne il significato. Il riconoscimento reciproco dei drammi della storia contestualizzati nel ‘900 per guardare all’Europa e soprattutto a un futuro di rispetto e collaborazione: questa la lezione di Mattarella e Pahor che serve da antidoto contro il veleno di chi ancora oggi sa solo lucrare sulle divisioni". Commentando gli atti dei due Capi di Stato, lo ha detto oggi a Trieste il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli, che ha partecipato nel pomeriggio a una manifestazione davanti al Narodni Dom, dove sono state deposte corone d’alloro dalle associazioni rappresentative della comunità slovena e da forze politiche.
Per il Partito democratico sono intervenute la senatrice Tatjana Rojc, la segretaria provinciale Laura Famulari con la coordinatrice della componente slovena Maja Tenze, oltre a consiglieri comunali dem di Trieste e alle sindache dei comuni carsici di Sgonico e Monrupino, Monika Hrovatin e Tanja Kosmina. Nel suo intervento Famulari ha ricordato che "il Pd ha sempre sostenuto i processi di pacifica convivenza fra le diverse anime della città e del territorio. Ricordare serenamente ciò che è avvenuto senza alimentare nuovi conflitti è presupposto per costruire assieme il futuro".

 

 

 

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Manifesti contro Mattarella: condanna netta

Manifesti contro Mattarella: condanna netta

"Grazie presidente per storico atto pacificazione
"Condanna netta e durissima per gli eredi del fascismo di frontiera che si sono manifestati con la solita viltà, di nascosto nella notte. Grazie al presidente Mattarella per aver voluto imprimere il suo sigillo a uno storico atto di pacificazione nelle terre sul confine orientale, dove ancora qualcuno tenta di rinfocolare antichi rancori". Lo dichiara la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari intervenendo a proposito dei manifesti che sono stati affissi sulla porta della sede del V Circolo del Pd di Trieste e in altri punti della città, recanti anche in sloveno la scritta "Mattarella / come Pertini / titini oggi / titini ieri". L’atto si colloca a due giorni dalla visita a Trieste dei presidenti d’Italia e Slovenia Mattarella e Pahor, per la restituzione del Narodni dom alla comunità slovena. 
"Questi manifesti sono medaglie per noi – aggiunge Famulari – perché riconoscono il lavoro che stiamo facendo da anni per costruire una nuova storia, e smettere di vivere con la testa tuffata nel passato. Trieste è stufa di portarsi dietro questa zavorra, andiamo avanti. Di questi disperati attacchini nostalgici dell’epoca più buia – conclude – si occuperanno le forze dell’ordine".

Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Documento consegnato dalla delegazione PD al sindaco Roberto Dipiazza, 30 giugno 2020

 

Il 13 luglio 2020 rappresenterà un momento di grande importanza per la storia di Trieste: l’arrivo dei due Presidenti di Italia e Slovenia, in occasione del centesimo anniversario dell’incendio del Narodni dom, dato alle fiamme dal nascente fascismo di confine il 13 luglio 1920, avrà un impatto significativo sul modo in cui i cittadini di Trieste vivono il rapporto con il passato, le diverse memorie, il vicino, che sia inteso come concittadino appartenente a una diversa comunità o lo Stato confinante. La scelta dei due Presidenti di recarsi, lo stesso giorno, in un altro luogo fortemente simbolico, Basovizza-Bazovica, un nome che nelle due lingue in cui viene pronunciato rappresenta anche un riferimento a due diverse memorie, ha ulteriormente accresciuto l’importanza di questo giorno.

Il Partito Democratico – Demokratska stranka di questa città ha sempre sostenuto, proseguendo la tradizione delle forze e delle culture politiche da cui è nato, i processi di pacifica convivenza fra le diverse anime della nostra città e del territorio più vasto, nella convinzione che ciò rappresentasse un tassello fondamentale non solo per il passato ma per il futuro: ricordare serenamente ciò che è avvenuto, senza alimentare nuovi conflitti, come presupposto per costruire insieme ciò che ancora deve avvenire. Lo ha fatto sia quando al governo sia quando all’opposizione, cercando di creare un dialogo fra le diverse memorie del passato.

È con questo spirito che abbiamo richiesto un incontro al Sindaco, ritenendo che sia nostro compito quello di portare al Comune un contributo di idee e di elaborazione su temi di tale portata. Tale convinzione è rafforzata peraltro dalla constatazione di quanto il dialogo fra le diverse comunità e in particolare la tutela delle comunità minoritarie rappresentino elementi fondanti della cornice europea in cui oggi Trieste, l’Italia e la Slovenia si trovano e siano altresì caratteristiche irrinunciabili del carattere democratico stesso di uno Stato, investendo perciò tutte le forze politiche, economiche e culturali.

 

1. Il Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Se i due Presidenti saranno a Trieste il 13 luglio è innanzitutto a causa di un tragico anniversario e dei coraggiosi passi messi in atto dai due Paesi per giungere a questo anniversario con un gesto concreto di grandissima portata: la restituzione del Narodni dom agli eredi di chi lo aveva costruito, ovvero alla comunità slovena di Trieste, a partire dalle sue istituzioni culturali e scientifiche.

Tale passaggio, che si sta concretizzando nella cessione della proprietà dell’immobile a una Fondazione costituita ad hoc, è il culmine di un processo lungo ma non ancora concluso, che richiederà nei prossimi anni gli sforzi congiunti di tutti i soggetti interessati. Il 13 luglio i due Presidenti firmeranno il protocollo d’intesa che determina la restituzione dell’immobile alla comunità. Si tratta quindi dell’avvio di un processo, che dalla definizione della struttura della Fondazione alla futura definizione delle attività che vi avranno luogo richiederà un impegno lungo e costante negli anni di tutti i soggetti coinvolti.

Ciò che ci preme sottolineare in questa fase è la necessità che anche le istituzioni che rappresentano questo territorio, e quindi le amministrazioni comunale e regionale in primis, vivano in maniera positiva, partecipe e propositiva questo passaggio, vedendo in esso non solo un’opportunità di rilancio per la comunità slovena triestina ma anche un’importante vetrina per quella Trieste europea e plurale che è stata al centro del rilancio, anche turistico e quindi economico, della città negli ultimi anni. Un Narodni dom plurale quindi, che nello spirito della legge di tutela sia innanzitutto e soprattutto un luogo di incontro di lingue e di culture; un luogo che diventi centrale per la comunità slovena, che non può non svolgervi un ruolo di assoluta protagonista; ma un luogo che diventi attrattivo per le altre comunità cittadine, a partire da quelle, come i croati e i serbi, storicamente collegate all’edificio.

Un luogo quindi pieno di vita, di incontri, di feconde contaminazioni, un luogo che non sia solo di preservazione del passato e del presente ma di elaborazione del futuro, per questo motivo la presenza di istituti di ricerca e culturali, espressamente citata nella legge di tutela, continua a essere della massima importanza, pur nella nuova cornice formale nella quale la restituzione del Narodni dom avviene. Trieste del resto si è configurata, in questi anni, come centro di elaborazione scientifica nel più ampio senso della parola.

L’elevata concentrazione di enti di ricerca, sia pubblici che privati, la presenza di più Atenei a cavallo del confine, a partire dalla stessa Università degli Studi di Trieste la cui fattiva collaborazione è stata fondamentale allo svolgimento del processo di restituzione, rende lo sviluppo di questa vocazione del tutto naturale. La cultura e la scienza sono per loro stessa natura luoghi di incontro, di condivisione, di dialogo. Per questo la loro presenza, soprattutto nel fondamentale settore della ricerca umanistica, può e deve rappresentare uno dei punti qualificanti della nuova storia del Narodni dom, nell’interesse della comunità slovena e della città tutta.

 

2. Il 13 luglio 2020: un momento di svolta per la storia della città

Nelle ultime settimane alla già crescente attesa per il 13 luglio si è aggiunto il nuovo elemento relativo alla visita dei due Presidenti a Basovizza-Bazovica, al monumento ai quattro antifascisti condannati a morte dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato e fucilati il 6 settembre 1930 e al monumento nazionale della Foiba di Basovizza.

La decisione dei due presidenti ha suscitato diverse reazioni in città e può rappresentare l’inizio di un nuovo corso nella storia di Trieste e anche dei rapporti fra i due Stati: Basovizza-Bazovica, con il suo doppio significato simbolico, può essere un nome intorno al quale molte riflessioni possono essere fatte, se l’intento è quello di pacificare e dialogare, e al contempo molti danni possono essere fatti, se usata per rinfocolare invece di appianare i conflitti.

Le modalità con le quali la visita dei due presidenti avrà luogo sono ancora in fase di definizione. Al Sindaco, che rappresenta tutti i cittadini, chiediamo di rappresentare ai due presidenti la ferma necessità che all’opinione pubblica nazionale dei due Paesi, che guarda con crescente interesse al difficile passato delle nostre terre, venga rappresentato in maniera chiara il rapporto plurale che si ha con questo passato; la necessità di trattare la storia e le memorie con consapevolezza e rispetto; la necessità soprattutto di far capire alle opinioni pubbliche nazionali che parlare del XX secolo e dei traumi che ha passato non significa solo parlare di passato, ma significa anche condizionare i rapporti fra le comunità che oggi convivono in quest’area: il dialogo e la pacificazione a livello locale sono veramente perseguibili e praticabili se le comunità locali vengono sostenute in questo sforzo da un contesto il più ampio possibile.

Da questo punto di vista non si può non far presente che nel luglio di quest’anno ricorrono anche i 20 anni dalla fine dei lavori della Commissione mista di storici italo-slovena: non possiamo non sottolineare l’importanza della diffusione della relazione conclusiva di tale commissione, il cui lavoro non è da considerarsi come definitivo e conclusivo ma come un preziosissimo contributo da cui far ripartire, non tanto nella comunità degli storici dove non si è mai fermato, ma nella più larga opinione pubblica un rapporto plurale, e transnazionale, nei confronti del passato.

 

3. Trieste e il passato: un rapporto da ripensare e da rilanciare

Il Narodni dom è già stato, in occasione del novantesimo dell’incendio, protagonista di uno storico incontro, quello dei tre Presidenti di Italia, Slovenia e Croazia.

Quell’incontro ha rappresentato per molti versi un punto di svolta simbolico, che non sempre ha però trovato effettiva concretizzazione negli anni successivi: alcune importanti ricorrenze nazionali hanno anzi visto negli ultimi anni un progressivo inasprirsi degli animi.

Il 13 luglio 2020 sarà la seconda volta in cui i massimi rappresentanti istituzionali dei due Stati verranno da noi a chiudere il XX secolo: sta poi, però, alla comunità locale, all’istituzione che maggiormente la rappresenta, il Comune, alla società civile, fare in modo che le tragiche pagine chiuse dai due Presidenti non si riaprano.

Al Comune chiediamo quindi di riconsiderare, e siamo disponibili a dare il nostro contributo, il modo in cui il passato viene approcciato, per farne un elemento di forza e coesione e non di divisione della comunità cittadina. Il PD è pronto a dare il suo contributo con proposte concrete, anche di immediata attuazione. Anche su queste proposte, e sulla disponibilità a confrontarsi delle diverse forze politiche, si misurerà la capacità della città di ricordare il passato, in tutta la sua complessità, e di guardare al futuro.

 

Famulari, bene unanimità su riconoscimento a personale sanitario.

Famulari, bene unanimità su riconoscimento a personale sanitario.

Il 9 luglio discussione della mozione in Consiglio comunale

“Il Consiglio comunale si è trovato unito intorno alla proposta del Partito democratico di dire ‘grazie’ al personale sanitario di Trieste per l’impegno profuso durante l’emergenza. L’approvazione dell’urgenza alla nostra mozione da parte di tutti i gruppi è un segnale molto significativo perché supera le usuali divisioni in nome di valori più alti e condivisi”. Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, annunciando la prossima discussione in Consiglio comunale, il 9 luglio, della mozione a sua prima firma che invita il Sindaco a “esprimere la gratitudine della Città a tutto il personale sanitario, concedendo adeguata onorificenza ai vari Ordini professionali o individuando modalità analoghe in assenza di un organo di rappresentanza”.

“Con questo gesto significativo – spiega Famulari – si vuole premiare l’impegno, il sacrificio e il coraggio di quanti si sono esposti rischiando in prima persona per aiutare gli altri e salvare vite. Il personale sanitario è stato in prima linea nei giorni più drammatici, svolgendo un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie”.

 

 

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Abbiamo condiviso con il sindaco Dipiazza il proposito che il ritorno del Narodni dom alla comunità slovena sia vissuto e percepito da tutta la città come un’occasione di crescita per la Trieste plurale, europea e che guarda al futuro. Così, il sindaco sia portavoce della necessità che i cittadini italiani e sloveni comprendano reciprocamente il passato e il presente di un’area in cui diverse comunità vivono insieme in pace. E il Comune si adoperi affinché la città costruisca un rapporto più sereno con le sue diverse memorie.
Sono i punti salienti di un incontro avuto da una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Laura Famulari, ieri con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, in vista del prossimo 13 luglio.
Già nel 2010 vi fu il Concerto dei Tre Presidenti – ha spiegato Famulari – e ciò nonostante non sono mancati negli anni successivi momenti in cui gli animi si sono inaspriti. Il PD continuerà a lavorare a favore del dialogo e del rispetto, sempre. Sta a tutte le forze politiche dimostrare la stessa disponibilità a confrontarsi sul futuro e non a inacerbire gli animi sul passato della città.
Russo, soluzione deriva da scelte strategiche

Russo, soluzione deriva da scelte strategiche

"Vigileremo perché promesse a lavoratori siano mantenute"

 

"Bisogna dare atto al Governo nazionale ed in particolare al ministro Patuanelli di aver accelerato in modo decisivo un percorso iniziato negli scorsi anni con l’obiettivo di riconvertire l’area della Ferriera e favorire così un nuovo percorso per l’economia del nostro territorio". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo, a proposito della firma dell’Accordo di Programma per l’area della Ferriera di Servola.

"Come abbiamo sempre sostenuto – continua l’esponente dem – la soluzione a un problema che troppi in passato hanno evocato solo strumentalmente in campagna elettorale si è resa possibile grazie a scelte strategiche come quelle operate negli ultimi anni in Porto Vecchio, sui Punti Franchi, o nei traffico ferroviario che hanno reso possibile immaginare anche muovi prospettive occupazionali e di sviluppo per l’intera area Giuliana".

"A questo proposito – puntualizza Russo – proprio in un giorno così importante, chiediamo però che siano mantenute fino in fondo le promesse tante volte ripetute in questi mesi ai lavoratori. Nessuno deve essere dimenticato, e l’impegno a garantire un’occupazione a tutti i lavoratori della Ferriera, nessuno escluso compresi quelli precari e meno tutelati, sarà il banco di prova della credibilità di chi oggi esprime la sua soddisfazione per una firma importante".

"Tenere insieme tutele ambientali e occupazione – aggiunge Russo – è sempre stato il difficile percorso che abbiamo cercato di perseguire in questi anni", che conclude: "vigileremo perché a restare escluso dalla festa di oggi non sia chi ha ricevuto la promessa di un’occupazione altrettanto dignitosa di quella che ha perso".

Sicurezza: Salvati “Aumentare personale commissariato Rozzol Melara”

Sicurezza: Salvati “Aumentare personale commissariato Rozzol Melara”

Aumentare il personale in servizio al Commissariato di Rozzol Melara, per permettere iripristino in servizio della volante e di una squadra di polizia giudiziaria che tornioperaresul territorio e faccia prevenzione, oltre che per assicurare il servizio di sportello passaporti.

E’ la richiesta che Luca Salvati, consigliere della Sesta Circoscrizione del Comune di Trieste, porta all’attenzione del sindaco Roberto Dipiazza affinché rappresenti al Questore una “reale esigenza del popoloso rione”.

Il Commissariato ha svolto nel tempo un’indubbia azione di sicurezza e di riqualificazione del rione – continua l’esponente dem – data anche la sua collocazione strategica su un territorio che, per diversi anni, è stato segnato da situazioni di grave disagio socio-economico spesso debordate in comportamenti illeciti. Per mantenere i risultati conseguiti è dunque auspiscabile – indica Salvati – un rafforzamento del personale, anche considerando che i concorsi effettuati e quelli previsti porteranno nel corso degli anni a un aumento di organico e che nelle ultime settimane sono stati confermati dal Ministero dell’Interno rinforzi per la Polizia in servizio nell’area triestina.

Salvati ha chiesto inoltre al sindaco

di farsi parte attiva, nell’ambito delle sue competenze, per migliorare la sinergia tra le varie forze dell’ordine presenti sul nostro territorio in modo da avere un servizio ancora più attento, efficiente ed efficace.

Italia-Slovenia: Pd Trieste, fiducia in visita due presidenti

Italia-Slovenia: Pd Trieste, fiducia in visita due presidenti

"Il PD di Trieste guarda con fiducia e speranza alla visita dei presidenti Mattarella e Pahor, auspicando che da lì in poi il rapporto della nostra città e dei suoi abitanti con tutta la sua complessa storia e le memorie che ne derivano risulterà più sciolto e sereno". Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, rendendo noto quanto emerso dalla riunione della Direzione del partito.

"La restituzione del Narodni dom nel centenario dell’incendio che rappresenta l’inizio del periodo più buio della storia triestina – indica Famulari – è un tassello importante di un percorso iniziato con le leggi di tutela, proseguito con il concerto dei tre presidenti e ora alla prova di una svolta definitiva".

"Il Pd di Trieste ha lavorato e continuerà a lavorare, affinché – spiega la segretaria dem – la città prosegua nel suo percorso di accettazione e comprensione di tutto il suo complesso passato, nei suoi diversi aspetti e nelle sue diverse memorie. E perché – aggiunge Famulari – una volta conclusisi i passaggi formali, il Narodni dom di domani rappresenti, per la comunità slovena, per tutte le comunità triestine e per la città nel suo complesso un luogo di incontro di lingue e culture e, nello spirito con cui la legge di tutela venne approvata, un motivo di orgoglio per tutti".

Trieste Estate 2020, non ci siamo.

Trieste Estate 2020, non ci siamo.

“In un periodo in cui la cultura ha subito un forte stop e, come non mi stancherò mai di ribadire, è stata tra gli ultimi settori a poter ripartire, apprendiamo che il programma di Trieste Estate è  basato per oltre metà su eventi senza pubblico e un cartellone che durerà soltanto fino ai primi di agosto.
Quello che è stato presentato dal Comune è un appuntamento che ha tutta l’aria di fungere da specchietto per le allodole. Magari qualche teatro avrà la fortuna di esibirsi davanti a un pubblico reale, ma è semplicemente incomprensibile il perché di una grande quantità di eventi in TV e streaming in periodo estivo, nel quale è evidente che la gente non si rinchiuderà certo in casa, viepiù dopo mesi di lockdown. È miope il voler conservarsi per l’inverno, soprattutto in un clima di incertezza come quello attuale dove è noto che la fruizione più sicura è proprio quella in luoghi all’aperto facilmente controllabili, come abbiamo ampiamente  affermato in una mozione del PD presentata più di un mese fa. E nessuno tiri in ballo la questione assembramenti! I luoghi per organizzare eventi culturali garantendo la sicurezza di tutti ci sono, eccome. Siamo insomma di fronte ad una situazione che ha dell’inverosimile, dove i gazebo dei mercatini saranno liberi di tornare a invadere la città mentre gli eventi culturali saranno relegati ai margini, come se fossero la causa scatenante degli assembramenti che stiamo già vedendo in città da settimane. Ancora una volta insomma la cultura viene buona ultima per questa giunta, anche se è da sempre dentro il cuore dei triestini.“
Marina Coricciati, coordinatrice Forum Cultura Pd Trieste.