Conti nuova segretaria, tirar fuori il meglio dal partito

Conti nuova segretaria, tirar fuori il meglio dal partito


Silvano Magnelli “autorevole e equilibrato” sarà presidente dell’Assemblea

 “Raccogliere le istanze di cambiamento emerse della campagna elettorale, dal congresso e dai tempi mutati. Non cambiare il Pd ma tirarne fuori il meglio, con una presenza continua sul territorio, rafforzando i circoli, in un raccordo tra partito, consiglieri regionali, comunali e circoscrizionali. E poi opposizione dura in Consiglio comunale e fuori, avendo le priorità del lavoro, della sanità pubblica, dell’ambiente del ruolo internazionale di Trieste e della cultura”. Sono alcuni dei concetti guida illustrati da Caterina Conti, nuova segretaria del Pd provinciale di Trieste, eletta oggi dall’Assemblea provinciale del partito, che ha indicato anche il nuovo presidente in Silvano Magnelli.

Nella sua analisi, Conti ha evidenziato che “dall’ultima campagna elettorale abbiamo imparato molto. Ci siamo andati vicini, ma ci è mancato qualcosa, che possiamo e dobbiamo attuare adesso, già in quest’anno”. Di qui, la sua esortazione a “fare fatica” e alla “ mobilitazione permanente su ogni elemento critico da evidenziare su Trieste e sui Comuni circostanti in cui non governiamo”.

Il lavoro deve essere la nostra preoccupazione costante – ha spiegato Conti – vogliamo stare vicini non solo al nostro elettorato classico, ma anche riallacciare il dialogo con il lavoro autonomo”, e dunque “passare dalla difesa dei diritti civili individuali alla promozione dei diritti sociali, collettivi, da promuovere con una costante lotta alle disuguaglianze. E questi diritti sono da esigere anche dove il lavoratore magari è solo con la sua partita Iva”.

Per la neosegretaria il partito non deve mancare sui grandi temi “dal collegamento di Trieste con la rete ferroviaria e aerea, all’acciaieria, alla partita di Generali e Fincantieri, di Watsila e Flex, ai temi fondamentali del ruolo nelle partecipate, il Pd deve essere informato e aperto, capace di comprendere e di giocare un ruolo”.

Dal punto di vista dei rapporti con le altre forze politiche e sociali, Conti ha esortato il Pd “anche in vista delle prossime sfide elettorali, a configurarsi sempre più come il cardine di un’alleanza larga, civica, che raccoglie tutti coloro che si riconoscono nei valori del lavoro e del merito, di ambiente, solidarietà, sanità e scuola pubblica, di lotta alle diseguaglianze”.

Il 16% è un punto di partenza verso le prossime scadenze elettorali, uno stimolo per radicarci ed essere il perno di un’alleanza aperta e inclusiva, soprattutto – ha rimarcato – un’alleanza vincente”.

Sloveno in Consiglio comunale: mozione urgente

Sloveno in Consiglio comunale: mozione urgente

“Speravamo che l’episodio avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio del 2021, in cui abbiamo sentito dire che lo sloveno a Trieste sarebbe una lingua straniera, potesse essere considerato uno spiacevole incidente” lo dichiarano i consiglieri comunali del PD Čok, Repini, Ukmar. “Purtroppo così non è stato: nel consiglio del 25 gennaio il Presidente del Consiglio Comunale ha dichiarato che l’uso dello sloveno non è previsto dalla legislazione. Organismi elettivi presenti nel territorio del comune di Trieste si sono avvalsi e si avvalgono proprio delle norme citate dal Presidente del Consiglio. Esistono inoltre comuni, come quello di Gorizia, del tutto paragonabili al comune di Trieste, che si avvalgono degli stessi strumenti.
Per questo motivo i sottoscritti, con il sostegno dei gruppi consiliari di PD, Punto Franco, Adesso Trieste e Movimento 5 stelle, preannunciano che prima del prossimo consiglio verrà presentata una mozione urgente. L’urgenza è dovuta alla necessità di sanare una situazione che riteniamo vada invece effettivamente contro la lettera e lo spirito della legislazione adottata dalla Repubblica italiana in materia di tutela della minoranza slovena. Una mozione che chiederà quindi un ripensamento su quanto già espresso dal presidente Panteca; e che al contempo chieda all’amministrazione comunale di seguire l’esempio di altri comuni della Regione, anche peraltro amministrati dallo stesso centrodestra, consentendo l’uso della lingua slovena durante i lavori. Non possiamo che rammaricarci per la totale contradditorietà fra queste posizioni e quanto più volte dichiarato dal Sindaco e da vari componenti della Giunta sull’attenzione verso il mondo sloveno. Le dichiarazioni di apertura, se non seguite da alcun atto amministrativo e politico concreto, restano parole vuote.

 

Tiskovno sporočilo

 

“Upali smo, da bo dogodek, ki se je pripetil na zadnji seji občinskega sveta v letu 2021, ko smo slišali, da je slovenščina v Trstu tuj jezik, ostal zapečaten kot klavrn in neprijeten spodrsljaj” izjavljajo občinski svetniki DS Čok, Repini, Ukmar. “Na žalost ni bilo tako: v občinskem svetu 25. januara je Predsednik občinskega sveta izjavil, da zakonodaja ne predvideva uporabe slovenščine. Izvoljeni organi, ki so prisotni na ozemlju občine Trst, so uporabljali in uporabljajo ravno zakone, ki jih je navedel Predsednik občinskega sveta. Obstajajo tudi občine, kot je občina Gorica, ki so povsem primerljive z občino Trst, in se poslužujejo istih inštrumentov.

Iz teh razlogov podpisniki, s podporo svetniških skupin DS, Punto Franco, Zdaj Trst in Gibanja petih zvezd napovedujemo, da bomo pred naslednjo sejo občinskega sveta predložili nujno resolucijo. Nujnost je vezana na potrebo, da se popravi nastalo situacijo, za katero menimo, da gre res proti vsebinam in smislu zakonodaje, ki jo je Republika Italija sprejela glede zaščite slovenske manjšine. Resolucija bo torej zahtevala premislek glede izjav, ki jih je predsednik občinskega sveta že izrekel. Istočasno bo od občinske uprave zahtevala, naj sledi zgledu drugih občin v deželi (gre omeniti, da nekaterim izmed teh vlada tudi desna sredina), da bi udejanila rabo slovenskega jezika v občinskem svetu. Izražamo globoko razočaranje nad dogodki in opozarjamo na protislovnost med temi stališči in številnimi izjavami župana ter raznih predstavnikov občinskega odbora o pozornosti, ki jo namenjajo slovenskemu svetu. Izjave o odprtosti ostajajo le prazne besede, če jim ne sledi noben politični in upravni ukrep.

 

Degrado via Bonomo: Salvati-Barbo, per Dipiazza non è priorità

Degrado via Bonomo: Salvati-Barbo, per Dipiazza non è priorità

Conferenza capigruppo nega urgenza a mozione dem
“E’ grave e irresponsabile che il centrodestra abbia deciso di non concedere l’urgenza alla mozione presentata dal PD che chiede di rafforzare i controlli da parte delle forze dell’ordine nella zona di Via Bonomo. La maggioranza della conferenza dei capigruppo in Consiglio comunale mostra disinteresse per la sicurezza dei cittadini”. Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd) all’indomani delle deliberazioni della conferenza dei capigruppo nel Consiglio comunale di Trieste.
“La giunta e la maggioranza di Dipiazza – aggiunge Salvati – non si smuovono neanche di fronte a un omicidio: dopo aver fatto orecchie da mercante a tutti gli appelli già in passato lanciati dai cittadini continuano a non occuparsi di un pezzo della città, dove da tempo persone alterate dall’abuso di alcool e stupefacenti arrecano disagio a residenti e passanti con comportamenti spesso minacciosi e incivili”.
“Il centrodestra si illude che i problemi scompaiano nascondendoli e si rifiuta di discutere temi scomodi che – sottolinea il capogruppo dem Giovanni Barbo – mettono in luce anni di amministrazione in cui si è lasciato crescere il disagio sociale e hanno portato pure al fallimento sul fronte della sicurezza, bandiera elettorale della destra”.
“A pagare il prezzo di questa incapacità cronica nel dare risposte sono i cittadini, in questo caso ai residenti di via Bonomo, che dovranno mettersi il cuore in pace e continuare a sopportare degrado e inciviltà. Per noi non è così: i recenti fatti di sangue che hanno interessato la nostra città – concludono Salvati e Barbo – impongono di assumersi responsabilità e soprattutto di cambiare modo di amministrare il territorio”.

Pachistano morto: Barbo-Salvati, Dipiazza metta fine a degrado via Bonomo

Pachistano morto: Barbo-Salvati, Dipiazza metta fine a degrado via Bonomo

Annunciata mozione per istituzione presidio mobile

In un contesto di illegalità diffusa si è consumata una tragedia annunciata, perciò chiediamo formalmente che si prendano finalmente misure efficaci per mettere fine allo stato di degrado e abbandono in cui si trova ormai da anni l’area attorno al Centro Commerciale Il Giulia”. Lo dichiarano il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Trieste Giovanni Barbo assieme al collega dem Luca Salvati, annunciando la presentazione di una mozione in seguito alla del giovane pachistano il cui cadavere è stato trovato due giorni fa nel parcheggio interrato di un centro commerciale di via Giulia, e all’arresto di due ragazzi.

Chiediamo che Dipiazza e la sua giunta si attivino presso le forze di pubblica sicurezza – precisano Barbo e Salvati – per l’istituzione di un presidio mobile nella zona di via Bonomo e dintorni, al fine di evitare che continui una situazione in cui sono all’ordine del giorno aggressioni, danneggiamenti, insulti, minacce, sporcizia e degrado”. Bisogna che il Comune promuova di concerto con il SERT e le associazioni presenti sul territorio, aggiungono i due consiglieri “iniziative di tipo educativo che coinvolgano le persone in cura presso il Servizio, per evitare o almeno ridurre il rischio di comportamenti delinquenziali”.

Edilizia: Famulari, più Polizia per controlli su cantieri

Edilizia: Famulari, più Polizia per controlli su cantieri

 
Crollo impalcatura a Trieste: “vigilare su strutture moltiplicate ovunque”
 
“I cedimenti di impalcature che si sono verificati in cantieri a Trieste e nel territorio segnalano ulteriormente la necessità di alzare la vigilanza sulle strutture edili che si sono moltiplicate ovunque. La Giunta Dipiazza si impegni per potenziare il Nucleo di polizia edilizia e aumentare l’attività dei controlli nel 2022. Lo richiedono l’aumento importante del numero dei cantieri edili anche nella nostra città a seguito dell’introduzione degli incentivi fiscali, e l’alto numero di incidenti sul lavoro che purtroppo si stanno verificando in tutto il Paese e in particolare nell’edilizia”. Lo ha chiesto la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, con un’interrogazione al sindaco Roberto Dipiazza e all’assessore competente, sollecitati sui controlli del Nucleo della polizia edilizia e sulla sicurezza nei cantieri, resa più attuale dai crolli di un’impalcatura a Trieste e in località Santa Croce nel vicino Comune di Duino Aurisina.
La consigliera dem chiede anche al sindaco “se intenda promuovere la stipula di un protocollo per la regolarità e la sicurezza del lavoro nel settore delle costruzioni, analogo a quello siglato dalla Regione Lombardia, dall’Anci regionale e da altri soggetti coinvolti per competenza per aumentare i controlli della polizia municipale nei cantieri edili in sinergia e a supporto degli altri organi preposti”. “Occorre che il Comune chieda alla Regione che i tecnici delle aziende sanitarie locali riprendano appieno la loro attività – conclude Famulari – a supporto degli ispettori del lavoro ministeriali”.

 

 

Ater: Salvati, aumenti iniqui per persone sole e anziane

Ater: Salvati, aumenti iniqui per persone sole e anziane

Il regolamento non basta, serve educare a socialità

 “L’aumento degli affitti per le sole famiglie mononucleari che abitano nelle case Ater è illogico e soprattuttoiniquo: una larga percentuale deicosiddetti ‘mononucleari’ sonosoprattutto da persone sole, anziane perlopiù donne, che saranno colpite come se fossero agiati single. Nella attuale condizione economica e pandemica, meglio sarebbe stato non aumentare, ma se proprio sono indispensabili entrate ulteriori, allora si deve graduare sull’intera platea degli inquilini in proporzione alla loro capacita economica, basandosi sull’ISEE”. Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), reagendo all’annuncio del Consiglio di amministrazione di Ater Trieste, che ha deciso la conferma dei canoni in vigore per il prossimo biennio, salvo un incremento tra il 4 e il 6% per le famiglie mononucleari.

Precisando che “queste sono le conseguenze sbagliate delle scelte fatte a monte dalla giunta Fedriga”, Salvati ha valutato anche le modifiche al regolamento per la disciplina dell’inquilinato, osservando che “resta il problema sanzionatorio”. Il problema, per il consigliere dem “non sono le regole, ma il loro rispetto. Non basta fare regolamenti, bisogna investire sulla formazione, sulla socialità, sul reciproco rispetto. Bisogna dare ulteriore linfa a progetti come habitat-microaree, in collaborazione sinergica con Comune ed Azienda sanitaria, nonché col privato sociale presente sul territorio”.

Conti (Pd), per nuova segreteria sviluppo in primo piano

Conti (Pd), per nuova segreteria sviluppo in primo piano

Congresso apre fase di rinnovamento politico e generazionale

Il congresso del Partito democratico di Trieste aprirà una fase di rinnovamento politico e generazionale, mettendo in primo piano lo sviluppo di Trieste e i tanti problemi lasciati in ombra dalla destra con Dipiazza. Vogliamo rafforzare i rapporti con le categorie produttive, con le parti vive della città come i piccoli imprenditori e iprofessionisti, che con il loro lavoro danno forza a Trieste. Sarà fitto il dialogo sul lavoro con le rappresentanze sindacali sui molti fronti che destano preoccupazione nella transizione innescata dalla pandemia. Pari attenzione anche alle associazioni, al terzo settore, al mondo cattolico, a tutto il volontariato che opera nella vita quotidiana delle persone. Il Pd deve essere un partito che accompagna chi sta dimostrando un grande spirito di resistenza e iniziativa, nonostante le difficoltà della lunga fase che attraversiamo, e non dimentica i deboli”. Sono i concetti espressi oggi a Trieste dalla candidata unica alla segreteria provinciale del Partito democratico provinciale, Caterina Conti, in una conferenza stampa che ha illustrato le linee guida del suo programma. Conti ha 35 anni, è esperta di comunicazione istituzionale, ha alle spalle esperienze anche nazionalinella vita di partito. Presenti la segretaria uscente e consigliera comunale Laura Famulari, il segretario regionale del partito Cristiano Shaurli e la senatrice Tatjana Rojc.

L‘esponente dem si è soffermata sui punti di forza della città, come il porto e l’economia del mare, la logistica e la vocazione scientifica, ma ha sottolineato anche “l’insufficienza dei collegamenti ferroviari e aerei, che frenano lo sviluppo e vanno affrontati nel rapporto con il partito nazionale e le autorità centrali dello Stato”. Conti ha lanciato un allarme per il calo demografico di Trieste, “in cui la natalità è molto bassa e la città viene abbandonata dai giovani, perché poco attrattiva per chi cerca lavoro e prospettive”.

Nelle relazioni con le altre forze politiche, per Conti “il Pd deve rafforzarsi nel suo ruolo di perno su cui costruire alleanze, in dialogo con realtà civiche come Adesso Trieste e Punto Franco, forze politiche di riferimento nazionale e altre esperienze emerse nell’ultima tornata elettorale”. Il proposito operativo della nuova segreteria sarà “un radicamento forte nei rioni e nelle Circoscrizioni”, mentre “il primo obiettivo sarà il 2023, con le elezioni regionali e nazionali”.

Il congresso si svolgerà nei circoli del PD nel mese di gennaio.

Gruppo Pd, da Giunta Dipiazza variazione incoerente

Gruppo Pd, da Giunta Dipiazza variazione incoerente

“Contradditoria, incorente e spesso irrispettosa dei tempi”. E’ il giudizio dei consiglieri comunali  del Pd che accompagna il voto contro la variazione di bilancio di cui la Giunta Dipiazza ha chiesto la ratifica in Consiglio comunale.
Tra gli interventi bocciati, piegano i dem “un parcheggio multipiano in Porto Vecchio di cui non si capisce l’utilità, visto il sottoutilizzo di Silos e Molo IV, e neppure la coerenza visto l’obiettivo di non far arrivare le macchine in centro. Un ridimensionamento dell’intervento sul Mercato Coperto, cavallo di battaglia della maggioranza in due campagne elettorali. Un nuovo slittamento dell’intervento su piazza Sant’Antonio, su cui la Giunta aveva addirittura bandito un test di gradimento popolare, con risultato che ancora non si muove nulla”.
Entra nel dettaglio sulla Piscina terapeutica il consigliere dem Luca Salvati: “la giunta Dipiazza ha fatto dietrofront dichiarando la volontà di riqualificare la struttura attuale, ma rimangono ignote le tempistiche e le modalità di coinvolgimento del Comitato promotore e di quanti negli anni si sono adoperati sul tema senza trovare interlocutori nel centrodestra”.
Contro l’abbattimento della Sala Tripcovich la consigliera Rossana Pucci, la quale chiede che “venga ristrutturata e destinata alle scuole di Trieste, che necessitano di grandi e idonei spazi per le attività musicali, teatrali e culturali”.

Barbo, tagliati 250mila Euro a ristrutturazione Mercato Coperto

Barbo, tagliati 250mila Euro a ristrutturazione Mercato Coperto

 
“Un nuovo racconto da ‘momento magico’ di Dipiazza riporta in primo piano il Mercato Coperto: peccato che mentre il sindaco sciorina progetti la sua giunta usa le forbici e taglia 250mila euro previsti per il rilancio del mercato coperto, spostati su altre manutenzioni. Come ci ha annunciato l’assessore Lodi in commissione, il taglio arriverà nella ratifica della variazione di bilancio che voteremo nel prossimo Consiglio, segnando sostanzialmente un disimpegno del Comune dalla ristrutturazione dell’edificio”. Lo afferma il capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Trieste Giovanni Barbo, replicando alle idee esposte dal sindaco del capoluogo giuliano Roberto Dipiazza per rivitalizzare lo storici Mercato coperto di via Carducci.
“Purtroppo non possiamo andare a chiedere all’allora vicesindaco Polidori – aggiunge Barbo – che fine abbia fatto la sua proposta di valorizzazione del Mercato Coperto che, diceva, ‘permetterà il mantenimento dell’eredità storica non solo della struttura, ma anche di tutto ciò che contiene’. Nuovamente invitiamo Dipiazza a non andare avanti da solo, a condividere queste decisioni con il Consiglio comunale, con esperti e abitanti del rione: si eviteranno altre giravolte e malcontenti”.

 

 

Salute, Cosolini (PD) – Ussai (M5S): “Atto aziendale ASUGI, evitare ridimensionamento sanità triestina”

Salute, Cosolini (PD) – Ussai (M5S): “Atto aziendale ASUGI, evitare ridimensionamento sanità triestina”

“Ci si fermi per approfondire e ripensare i contenuti di un documento calato dall’alto, facendo tesoro delle osservazioni e delle proposte arrivate non solo dalla politica ma anche dai tecnici”. Lo affermano i consiglieri regionali Roberto Cosolini (PD) e Andrea Ussai (M5S), che hanno tenuto una conferenza stampa in merito alla proposta di atto aziendale di ASUGI. “Si eviti la tentazione di un ridimensionamento immotivato dalla sanità triestina, con il rischio di perdere le ingenti risorse del PNRR per scelte ideologiche o per una resa dei conti con un patrimonio culturale non condiviso, a spese dei cittadini”.
 
“Si tratta di una questione politica, contrariamente a quanto sostiene l’assessore Riccardi che la presenta come un fatto puramente tecnico – sottolinea Cosolini -. Vengono dimezzati i distretti nell’area triestina, portandoli allo stesso numero dell’Isontino, dove vengono seguiti circa 100 mila persone in meno. Non viene riconosciuta fino in fondo la funzione dei distretti stessi come erogatori di servizi, eludendo il tema delle Case della comunità, su cui l’assessore Riccardi ha esternato la propria contrarietà nonostante siano previste dal PNRR, e che si avvicinano proprio all’esperienza dei distretti triestini, che proprio per questo andrebbero rafforzati. Dalla pandemia abbiamo avuto una lezione: la sanità territoriale e domiciliare deve essere potenziata”.
 
“Il depauperamento della sanità triestina si concretizza anche con il preoccupante svuotamento di alcune funzioni strategiche – aggiunge il consigliere del PD -. Vengono infatti dimezzati anche i Centri di salute mentale e vengono indeboliti i dipartimenti delle dipendenze nella loro articolazione organizzativa, portandoli anche in questo caso al livello dell’area isontina, dove però le persone seguite sono 900 a fronte della 4.000 a Trieste. In questo senso, lascia perplessi il parere positivo del Comune di Trieste nell’assemblea dei sindaci che dice sì al taglio delle strutture a fronte di una semplice rassicurazione verbale sul mantenimento dei servizi”.
 
“Siamo di fronte a una grande opportunità di rilanciare la sanità territoriale e i servizi di prossimità ma non è possibile declinare il PNRR senza una visione di insieme e un’integrazione con le strutture che già abbiamo – rimarca Ussai -. In FVG c’è stata l’esperienza dei Centri di assistenza primaria, in altre regioni abbiamo avuto le Case della salute, ne conosciamo i punti di forza e di debolezza e possiamo farne tesoro per progettare la sanità del futuro, alla luce dei 151 milioni di euro che arriveranno in regione per potenziare e riqualificare l’assistenza territoriale”.