“Il presidente Fedriga ascolti e raccolga l’appello dei medici, cambi la rotta che sta portando la sanità del Friuli Venezia Giulia a criticità che sono vero rischio di non ritorno, siamo all’ultima spiaggia. Le precise denunce dell’intersindacale sanitaria sono frutto di esperienza diretta, di competenza riconosciuta e spesso elogiata da tutti e dallo stesso vertice regionale. Qui non c’è colore politico che faccia da schermo”. La senatrice Tatjana Rojc (Pd) interviene dopo che le OO.SS. dell’Intersindacale regionale Dirigenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia hanno accusato la gestione della sanità regionale di essere “delirante e incoerente”, chiedendo un “fermo intervento del presidente Fedriga a garanzia, tutela e salvaguardia del nostro sistema sanitario pubblico”.
“Non è la prima volta che allarmi simili vengono lanciati ma – evidenzia la senatrice – nulla è cambiato, anzi la Giunta regionale ha continuato a procedere come uno schiacciasassi, con l’assessore alla Salute sordo a ogni richiamo e infastidito dalla minima critica. La privatizzazione non è più strisciante ma dilagante e rivendicata, il personale resta in trincea ma è stanco e sfiduciato, i cittadini utenti sempre più disorientati e soli. Gli appelli di Riccardi alle opposizioni sono conditi di minacce e condizionamenti che – aggiunge Rojc – li rendono palesemente falsi e, senza una reale inversione di tendenza nel metodo e nella governance, irricevibili”.
Dl Lavoro: Rojc, emendamento per porto franco Trieste
“Per il Porto franco internazionale di Trieste abbiamo l'occasione di passare dalle dichiarazioni di principio agli atti concreti. Con l'emendamento depositato al Dl Lavoro si danno al Governo sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge per porre in atto tutte le iniziative occorrenti per presentare alla Commissione europea una comunicazione volta a formalizzare la proposta di modifica del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, finalizzata all'esclusione della zona franca del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”. Lo afferma la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee Tatjana Rojc, rendendo noto l'emendamento all'articolo 36 del Dl Lavoro, con cui si vuol far entrare in legge l'obbligo per il Governo di chiedere alla Commissione europea di dare piena attuazione al principio dell’extradoganalità della zona franca del porto di Trieste.
“C'è stato il fondamentale decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste – ricorda la senatrice dem – propiziato da Serracchiani e firmato nel 2017 da Delrio e Padoan, poi l'approvazione al Senato della mia risoluzione e il ddl che ho depositato nelle due ultime legislature, più di recente un ordine del giorno di maggioranza alla Camera: credo sia giunto il momento di porre un punto fermo e auspico che l'accordo sarà trasversale. Questa legge – sottolinea Rojc – è nell'interesse di un porto nazionale, di un territorio europeo per vocazione, di tutto il Paese”.
Nel testo dell'emendamento, articolato in due commi, si precisa che “costituiscono operazioni non imponibili: a) le cessioni di beni destinati a essere collocati in una zona franca o nelle aree dei punti franchi del porto di Trieste; b) le prestazioni di servizi inerenti alle cessioni di beni di cui alla lettera a); c) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei luoghi di cui alla lettera a)”. Le disposizioni indicate “entrano in vigore a seguito della procedura legislativa europea di esclusione dei punti franchi del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”.
Fine vita: Famulari, politica garantisca libera scelta
“Vengono a firmare le persone più diverse – ha osservato Famulari – con una consapevolezza precisa del gesto che compiono, la sensibilità dei cittadini su questi temi è assai più grande di quanto appaia. Ci sono temi che non si possono legare a uno schieramento politico piuttosto che a un altro, o alla maggioranza di turno”.
Conti, domani incontro pubblico sul dimezzamento consultori
“Siamo in mobilitazione permanente – spiega Conti -dopo che l'amministrazione regionale ha deciso di dimezzare e portare a 2 i Distretti e così anche i Consultori, quando la legge prevede ce ne siano 1 ogni 20 mila abitanti. Tra una chiacchiera e l'altra sul prezzo delle torte, Dipiazza trovi il tempo di parlare per difendere i presidi socio-sanitari del nostro territorio”.
Asugi: Barbo, mozione per il mancato rinnovo del contratto agli interinali
“Dalla Giunta Fedriga continuano a raccontare favole di un altro mondo – continua il capogruppo dem – mentre tagliano personale, consultori familiari, mettono sotto attacco i centri di salute mentale. L'emergenza c'è ma la Giunta di Trieste incassa il colpo e tace. E la maggioranza nega l'urgenza alle nostre mozioni”.
“La perdita di questo personale – evidenzia Barbo – significa aumento dei tempi nelle prestazioni ai cittadini, più carico di lavoro su chi resta dietro gli sportelli. Vogliamo sapere se in oltre cinque anni la Regione non poteva proprio fare nulla, se la Giunta comunale ha mai attraversato la piazza per andare da Fedriga e dire basta umiliare il capoluogo regionale. No, non l'ha mai fatto. In compenso – conclude l'esponente del Pd – chi denuncia è magari accusato di disfattismo”.
Decarli, per i consultori sempre con i cittadini
Conti, assurdo tagliare 100 lavoratori da Asugi
“Con la sanità al collasso, per noi è assurdo mandare via da Asugi cento lavoratori, senza prevedere alcuna seria alternativa, anche di superamento del lavoro somministrato. Significa altri inevitabili tagli di servizi ai cittadini, alla faccia dei milioni che ogni giorno Riccardi dice di spendere in sanità, vedremo se ancora nel silenzio dei sindaci di centrodestra. L’assessore e le strutture che lui ha nominato non si possono nascondere dietro norme e paletti assunzionali che loro stessi hanno stabilito”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, in merito al rischio di mancato rinnovo del contratto per un centinaio di interinali impegnati in Asugi tra Trieste e l'Isontino.
Sottolineando che “in sostanza si fa cassa eliminando le spese di personale”, la segretaria dem evidenzia che “già l’anno scorso questi lavoratori hanno saputo del rinnovo dei contratti solo qualche giorno prima e ora si trovano in questa situazione”.
“Siamo solidali con lavoratori che da mesi vivono nell’incertezza e – aggiunge Conti – porteremo nelle sedi opportune l’emergenza rappresentata da quest’altra situazione, che si somma a una lunga lista di criticità nella sanità”.
E sempre in tema sanità il consigliere regionale Roberto Cosolini ha presentato un’interrogazione sulla riduzione da 4 a 2 dei consultori, ma le risposte date oggi dalla giunta regionale oltre a non motivare la riduzione sembrano dimenticare che una norma di legge fissa parametri ben precisi per i consultori: 1 ogni 20.000 abitanti. Parametro che la riduzione porterebbe a 1 ogni 100.000 con inevitabili disservizi per i cittadini.
Continua, a tutti i livelli istituzionali, il nostro impegno per una buona sanità pubblica!
Conti: su Wartsila massima vigilanza
Salvati: sullo sport opere incompiute e disagi anche in impianti
“Gli investimenti negli impianti sportivi non bastano e bisogna accelerare le tempistiche: Trieste, una delle città più sportive d' Italia necessita anche in questo settore di un cambio di passo. Gli sport indoor di Trieste hanno a lungo sofferto per la penuria di impianti, per la loro inadeguatezza e per la loro scarsa manutenzione, costringendo gli atleti ad allenarsi in palestre fatiscenti, in turni compressi e in orari ‘notturni’. Ce lo fanno capire anche gli interventi dei referenti delle federazioni”. Questo il pensiero del consigliere comunale Luca Salvati (Pd), oggi nella seduta della Quarta commissione consiliare, convocata con all’ordine del giorno “Stato attuale e futuro dello manutenzione degli impianti sportivi”, alla presenza dell’assessore alle Politiche del Patrimonio Immobiliare Elisa Lodi.
All'assessore Lodi che ha ricordato come “da inizio mandato siano stati investiti più di 30 milioni di euro, 17 solo in quest'anno di cui 9 di fondi PNRR”, Salvati ha opposto “le incompiute in ambito impiantistico, tra cui l'impianto polisportivo di San Giovanni con lavori sono fermi da anni e in stato di degrado, oltre ai disagi che ci saranno con i lavori alle palestre dell'Oberdan fuori uso per tutta la stagione”.
Il consigliere dem ha lanciato l’invito a “trovarsi in commissione due volte all'anno insieme a tutti i referenti delle federazioni per fare il punto della situazione e portare avanti una programmazione seria delle manutenzioni”.
Consultori familiari: mozione contro dimezzamento
“Il sindaco Dipiazza e la Giunta intervengano presso gli Enti preposti affinché vengano riviste le decisioni sul dimezzamento dei consultori familiari sul territorio triestino che, passando dagli attuali 4 a 2, indebolirebbe una realtà fondamentale per i cittadini del nostro territorio”. Lo chiede una mozione del gruppo Pd discussa oggi nella Terza commissione del Consiglio comunale di Trieste.
La consigliera Laura Famulari, illustrando la mozione, ha ricordato che “la normativa nazionale ribadisce la necessità di una presenza capillare delle strutture, fissando lo standard a 1 consultorio ogni 20 mila abitanti”, e ha citato una recente ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità da cui emergono “le grandi potenzialità per la salute pubblica di questi servizi sono oggi riconosciute anche nel contesto internazionale”. Riguardo la diffusione delle sedi, Famulari ha evidenziato che “il Friuli Venezia Giulia risulta essere la quarta con il rapporto più alto tra sede di consultorio e ampiezza della popolazione (1 ogni 47mila abitanti). A Trieste in area urbana Asugi doveva raddoppiare le sedi non accorparle”.
Il capogruppo Giovanni Barbo aveva denunciato che “vi sarebbe il disegno di smembrare le attività dei consultori familiari, separandole anche fisicamente e con ciò non garantendo più la presenza delle équipe multiprofessionali nella stessa sede”.